Bruxelles – Nuovi requisiti di trasparenza per gli investitori istituzionali e soprattutto nuovi poteri agli azionisti che potranno votare sulla politica aziendale per la remunerazione dei direttori d’azienda, rendendo possibile vincolare maggiormente lo stipendio ai risultati aziendali sul lungo termine. L’Aula del Parlamento europeo approva a stragrande maggioranza (646 voti a favore, 39 voti contrari e 13 astensioni) la risoluzione per il riordino delle società quotate in borsa, frutto di un accordo informale sulla direttiva per i diritti degli azionisti già raggiunto da Parlamento e Consiglio alla fine dello scorso anno. Il voto di oggi “è molto positivo”, a detta del relatore del provvedimento, l’italiano Sergio Cofferati. “Le misure concordate aiuteranno a spingere gli investimenti verso un approccio orientato a più lungo termine e assicureranno maggiore trasparenza per le società quotate e per gli investitori”.
La direttiva faciliterà il dialogo tra gli azionisti – per i quali sarà più facile votare nelle assemblee – e il management delle società quotate. La principale novità contenuta nel testo è il controllo degli azionisti sulle politiche di retribuzione dei manager, ma si introduce anche il principio per cui “transazioni che potrebbero recare gravi pregiudizi al futuro di un’azienda dovranno essere comunicate pubblicamente e approvate attraverso procedure che garantiscano la protezione degli interessi delle compagnie e dei loro azionisti”. Nuove regole vengono poi stabilite per fondi pensionistici, compagnie di assicurazioni sulla vita e gestori di attivi, che spesso sono azionisti importanti di compagnie europee quotate in Borsa. Agli investitori istituzionali e ai gestori di attivi sarà chiesto di comunicare pubblicamente una politica che descriva come intendano integrare la partecipazione degli azionisti nelle loro strategie d’investimento o di spiegare perché abbiano deciso di non farlo.
Non è che il primo passo di un percorso legislativo che si preannuncia di più ampio respiro. Come spiega ancora Cofferati, “grazie agli sforzi del Parlamento, la Commissione europea ha proposto di presentare quanto prima” una nuovo provvedimento legislativo specifico per la trasparenza dei resoconti pubblici delle multinazionali sulla tassazione, paese per paese, e sulle tasse che pagano nelle diverse giurisdizioni. Una misura “molto importante che sarà ora necessario approvare al più presto” non appena verrà presentata.