Bruxelles – Creare una rete europea dei supercomputer di tutta la Ue accessibili in Cloud, sul modello del sistema satellitare Galileo. Questo in sintesi il contenuto dell’accordo firmato stamani al Digital day di Roma da sette Paesi dell’Ue per lo sviluppo congiunto del High performance computing (Hpc) o supercomputer ad alte prestazioni. L’accordo che è figlio della strategia per il mercato unico digitale lanciata dalla Commissione nel maggio 2015.
L’accordo è stato sottoscritto dai ministri competenti di Germania, Portogallo, Francia, Spagna, Italia (dal ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e dal ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda), Lussemburgo e Olanda. Esso impegna gli Stati membri a realizzare un’infrastruttura unica basata sui supercomputer, capaci di mettere migliaia di processori in parallelo per analizzare grandi quantità di dati in tempo reale. L’obiettivo è creare grandi Cloud europei, per sfruttare al meglio le potenzialità dei Big Data e delle informazioni massive. “La dichiarazione di oggi è un grande passo avanti”, ha commentato il commissario europeo al mercato unico digitale Andrus Ansip, aggiungendo: “L’Hpc sta muovendo verso la prossima frontiera, ossia più di cento volte più potente delle macchine più veloci attualmente disponibili nell’Ue. L’Europa ha bisogno di una straordinaria capacità integrata nel supercomputing per essere tra le prime nella corsa globale”.
1st major achievement of the #DigitalDay17. 7 EU countries agree to work together in #supercomputing #EuroHPC #HPC pic.twitter.com/HK0Tps0gGo
— Roberto Viola (@ViolaRoberto) March 23, 2017
I supercomputer permettono di elaborare e simulare gli effetti di nuovi farmaci, di arrivare a diagnosi più rapide e fornire cure migliori, ma anche di controllare le epidemie e di prendere decisioni migliori in termini di energia elettrica, distribuzione idrica, urbanistica e altri settori, come spiega il direttore generale della DG connect Roberto Viola. “La maggior parte delle persone non vedrà e non ne userà mai personalmente un supercomputer però ne gode già i benefici” senza saperlo, spiega Ansip sul suo blog, aggiungendo che “c’è una quantità enorme di applicazioni per l’Hpc”: dall’esplorazione nel campo petrolifero e del gas, alle simulazioni sismiche, passando per il miglioramento dei modelli climatici all’architettura di edifici basati sull’efficienza energetica.
Questa infrastruttura supporterà anche il Cloud europeo per la scienza, che offrirà a un milione settecentomila ricercatori e a settanta milioni di professionisti della scienza e della tecnologia in Europa un ambiente virtuale in cui immagazzinare, condividere e riutilizzare i dati oltrepassando le barriere settoriali e i confini nazionali.