Bruxelles – Invece di diminuire, nel 2015 sono aumentate le emissioni di ammoniaca in Europa causate dal settore agricolo. A certificarlo è l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) che ha pubblicato la relazione annuale sull’inventario delle emissioni 1990-2015. Nonostante negli ultimi 27 anni le emissioni di NH3 siano complessivamente calate, il taglio è stato comunque inferiore rispetto a quello di altri elementi inquinanti monitorati dalla Convenzione delle Nazioni Unite (Lrtap), e nel 2015 le emissioni sono addirittura aumentate.
La relazione indica infatti che le emissioni di NH3 nell’Ue sono diminuite del 23% tra il 1990 e il 2015, ma sono aumentate tra il 2014 e il 2015 dll’1,8%. Gli incrementi si sono registrati in Francia, Germania e Spagna dove, come in Svezia e Norvegia, sono stati superati i massimali di NH3 nel 2015. Bene invece l’Italia, che ha ridotto le emissioni di ammoniaca in modo continuativo dal 1990, registrando una diminuzione dello 0,3% anche tra il 2013 e il 2015.
Circa il 94% delle emissioni di ammoniaca in Europa derivano dall’agricoltura e principalmente da attività quali l’immagazzinamento del letame, la diffusione di sospensioni e l’impiego di concimi inorganici di azoto. Gli effetti più nefasti recati da questo inquinante consistono nell’acidificazione degli ecosistemi e nella formazione di particolato: le cosiddette polveri sottili che risultano particolarmente dannose per la salute umana.
Gli altri principali inquinanti coperti dalla Convenzione Lrtap sono notevolmente diminuiti dal 1990. Tra questi anche i tre i inquinanti atmosferici responsabili primari della formazione di ozono a livello del suolo (O3): il monossido di carbonio (CO), i composti volatili organici non metanici (NMVOC) e gli ossidi di azoto (NOx), ridotti rispettivamente del 68%, del 61% e del 56%.
A calare maggiormente sono state le emissioni di ossidi di zolfo (SOx), protagoniste di una riduzione dell’89% a partire dal 1990 a cui hanno contribuito una serie di misure: il passaggio a combustibili a basso contenuto di zolfo come il gas naturale, la desolforazione dei gas di scarico negli impianti industriali e le direttive comunitarie relative al contenuto di zolfo in alcuni combustibili liquidi.