Bruxelles – I dati sono “la base del nostro futuro e della nostra prosperità digitale”, ma l’Unione europea deve fare ancora molti passi avanti per poterne sfruttare al massimo il potenziale. Parola del vicepresidente della Commissione Ue Andrus Ansip, che durante una conferenza a Tallinn sul digitale ha annunciato che l’esecutivo intente presentare in autunno un pacchetto normativo per semplificare l’uso e facilitare il flusso dei dati in Europa. “Per iniziare, abbiamo bisogno urgentemente di affrontare le regole sulla localizzazione dei dati”, ma non solo, ha detto Ansip, che nella lista delle priorità ha incluso anche l’accesso ai dati pubblici e il miglioramento delle capacità di analisi dei dati in Europa. “È importante anche che guardiamo a come dare più chiarezza ai sistemi autonomi, per trovare il giusto equilibrio fra i bisogni dei consumatori e la responsabilità di operatori e fabbricanti”, ha continuato il vicepresidente, che vorrebbe “incentivare le aziende private” a mettere a disposizione delle amministrazioni pubbliche i dati d’interesse generale da loro raccolti, come quelli sul traffico stradale.
“Dovremmo incoraggiare e facilitare il ri-uso dei dati in maniera fantasiosa” e innovativa “attraverso e fra diversi settori”, ha insistito Ansip, “ma questo non accadrà finché i dati non potranno essere trasmessi liberamente e agilmente sia a livello nazionale che internazionale”. “Il problema principale rimane lo stesso” ha continuato il vicepresidente nella sua analisi, “i requisiti nazionali per l’elaborazione, lo stoccaggio e il trasferimento dei dati. Potete chiamarlo data-protezionismo, o data-nazionalismo”, ma sono regole che “non anno senso nel Mercato unico digitale”, per questo gli esperti della Commissione stanno lavorando sull’analisi d’impatto del nuovo pacchetto normativo che dovrebbe vedere la luce in autunno. Le nuove regole conterranno chiarimenti sul movimento dei dati, ma anche sul loro stoccaggio e la loro elaborazione transfrontaliera. Si punterà quindi sul “principio di disponibilità dei dati, anche quando questi sono stoccati in altri Paesi Ue, quando le autorità pubbliche nel hanno bisogno”, ma nel testo ci saranno anche linee guida per semplificare il passaggio da un operatore cloud a un altro, senza costringere i consumatori a reinserire i propri dati manualmente.