Bruxelles – La premier britannica Theresa May ha rifiutato un invito del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani a parlare, ovviamente anche di Brexit davanti all’Aula in seduta plenaria a Strasburgo. La notizia è stata confermata da qualificate fonti parlamentari le quali spiegano che May ha accettato solo di incontrare l’ufficio di presidenza con i capigruppo, in una data ancora da definire.
L’onore di parlare davanti agli eurodepuati riuniti era toccato a Gordon Brown, Tony Blair e prima ancora a Margaret Thatcher, e questo rifiuto certo non semplifica i già complessi rapporti con il Parlamento, che avrà una parola decisiva sul processo Brexit, potendo porre il veto sull’accordo finale.
Ieri il capo negoziatore Ue Michel Barnier, incontrando la stampa si era detto “molto deluso” da come procedono i negoziati, ammettendo che l’ipotesi del “no deal” va presa in considerazione. “La mia preparatissima Task force lavora su tutte le opzioni – ha detto il francese -. Il ‘no deal’ non è la mia opzione, ma dato che a Londra se ne parla va presa sul serio. Certo è che non faremo mai un accordo che diluisca il Mercato unico”.
Barnier si è poi detto “molto deluso” dal fatto che la Gran Bretagna “ha fatto un passo indietro rispetto a quanto annunciato a luglio” sul rispetto degli impegni finanziari assunti: “tutte le decisioni prese dai 28 – ha detto – devono essere rispettate dai 28”. Anche perché, ha sottolineato “cittadini, università, imprese, comunità locali contano sulle decisioni prese”.