Bruxelles – Il presidente del governo catalano Carles Puigdemont non interverrà domani in senato per opporsi al commissariamento della regione. Ad annunciarlo è stata la presidente del parlamento regionale Carme Forcadell, smentendo una notizia precedentemente data da altre fonti governative e diffusa dall’agenzia stampa spagnola Efe.
“La cosa non mi sorprende”, ha commentato il portavoce del governo spagnolo Íñigo Méndez de Vigo secondo il quale “una persona che si comporta così non vuole davvero dialogare”. Parlando al Congresso, Mendez De Vigo ha detto che è la seconda volta che il capo dell’esecutivo catalano declina l’invito del senato. Secondo quanto riportato dal portavoce, anche a maggio l’aula aveva offerto a Puigdemont la possibilità di parlare del referendum e di spiegare “se voleva cambiare l’articolo 2 della costituzione spagnola” che sancisce l’unità della Spagna, ma lui aveva detto di no.
Forcadell ha preferito non dare un parere personale e limitarsi ad informare i gruppi parlamentari che la seduta straordinaria del parlamento non si terrà più alle 10 ma alle 16. Le risoluzioni verranno invece votate venerdì.
Secondo un documento citato dalla stampa di Barcellona, la coalizione indipendentista al governo Junts pel Sì (Jps) chiederà di proclamare la Repubblica indipendente di Catalogna, forte del sostegno del Comitato per la Difesa del referendum. Non tutti i politici sembrano però appoggiare la linea dura. Lo stesso Puigdemont sembra avere dei dubbi. Non a caso, in un incontro con l’ex presidente della Generalitat Josè Mantilla, il capo dell’esecutivo catalano ha detto che vuole “evitare che si applichi l’articolo 155 della Costituzione”
La misura, mai utilizzata finora, è stata invocata dal governo di Madrid in risposta alla “cosciente e continua violazione della legge da parte dei politici catalani dopo la proclamazione del referendum per l’indipendenza della Catalogna” e verrà votata dal senato spagnolo venerdì. In caso di approvazione, il Consiglio dei ministri ratificherà la decisione e la Catalogna verrà commissariata. Tutti i membri del governo verranno rimossi dal loro incarico, il parlamento regionale avrà una funzione puramente amministrativa e la polizia regionale passerà sotto il controllo del Ministero dell’Interno. “Non volevamo arrivare a questo punto ma ormai è l’unica risposta possibile”, si è giustificato il premier Mariano Rajoy. “Dobbiamo ripristinare la legge e l’ordine costituzionale”.
Intanto la città catalana di Girona ha dichiarato il re Felipe VI “persona non grata” dopo il suo discorso a favore di una Spagna unita. Stessa sorte è toccata al prefetto spagnolo in Spagna Enric Millò che pure si era scusato con i cittadini per le violenze della polizia durante il referendum del primo ottobre. Contrari i deputati del partito popolare che domenica si uniranno ad una manifestazione degli unionisti a Barcellona.
Desde el @PPC_Girona también nos sumamos a la manifestación que ha convocado @Societatcc este domingo en Barcelona #ÚNETE29O pic.twitter.com/pbTR9lIoNB
— PPC Girona (@PPC_Girona) October 25, 2017