Roma – “L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver riconosciuto per legge la finanza etica”, ma adesso è “necessario che anche l’ordinamento giuridico dell’Unione europea riconosca” questo settore particolare del sistema creditizio. È la presidente della Camera, Laura Boldrini, a rivendicare “con orgoglio” il primato italiano. Tuttavia, intervenendo a un convegno di Banca etica a Montecitorio, la terza carica dello Stato sottolinea che anche “in questo ambito come in altri, normative esclusivamente nazionali rischiano di avere un’efficacia relativa”.
Per Boldrini, “la funzione originaria delle banche era quella di sostenere l’economia reale”. Ma “negli anni 80 c’è stata una trasformazione”, accusa, e gli istituti di credito hanno iniziato a mettere in secondo piano questa missione privilegiando “le grandi transazioni finanziarie, la vendita di titoli troppo spesso deteriorati”. Il risultato, secondo la presidente, è che “il denaro non serve più a sostenere l’economia reale ma a produrre altro denaro”. È per questo che, secondo l’inquilina di Montecitorio, assume maggiore importanza fissare regole per la finanza etica, che “per sua natura è interessata proprio a sostenere l’economia sociale”, recuperando “la missione originaria del sistema creditizio”.