Bruxelles – Verità per Giulio Regeni, il ricercatore italiano dell’Università di Cambridge ucciso a Il Cairo il 25 gennaio 2015. È quanto richiesto, ancora una volta, dal Parlamento europeo, che ha approvato oggi una risoluzione in cui condanna “fermamente” il modo in cui le autorità egiziane stanno conducendo l’inchiesta. Il testo, che ha ricevuto oggi l’ok dell’aula di Strasburgo, denuncia “l’assenza di progressi nell’inchiesta su questo brutale omicidio”, e garantisce “che continuerà a sollecitare le autorità europee ad impegnarsi con le loro controparti egiziane finché non verrà stabilita la verità su questo caso e i responsabili ne rispondano”.
Grazie agli sforzi delle autorità italiane, a dispetto del continuo depistaggio per condizionare l’esito delle indagini da parte del governo egiziano, si è riusciti ad arrivare ad alcuni punti fermi. In un atto giudiziario consegnato alla Procura generale del Cairo da poche settimane, ci sono i nomi di 9 agenti ( tra poliziotti e spie) che sarebbero coinvolti nel sequestro di Giulio. Si tratta di nomi importanti che possono portare alla verità, a capire chi sono i mandanti dell’omicidio, a scoprire finalmente che cosa nasconde il capo dei servizi segreti de Il Cairo, Abdel Ghaffar, braccio destro del presidente della Repubblica egiziana Al Sisi.