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Home » Politica » Bilancio Ue, le Regioni italiane non vogliono tagli alle politiche per la coesione

Bilancio Ue, le Regioni italiane non vogliono tagli alle politiche per la coesione

Nel documento approvato in vista del Vertice europeo sul quadro finanziario pluriennale dell’Unione, le autonomie locali chiedono risorse proprie dell’Ue e una revisione del sistema per scongiurare una diminuzione dei fondi

Domenico Giovinazzo</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@giopicheco" target="_blank">@giopicheco</a> di Domenico Giovinazzo @giopicheco
22 Febbraio 2018
in Politica

Roma – “Una politica di coesione post 2020 ambiziosa” e “con un livello di finanziamento almeno pari ai livelli attuali”: è la richiesta che arriva dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome italiane ai 27 capi di Stato e di governo europei, che domani si vedranno a Bruxelles per discutere del prossimo Quadro finanziario pluriennale, appunto.

Nel documento approvato oggi dalla Conferenza, le autonomie locali “sollecitano” l’Ue a scongiurare i tagli ai fondi  per sviluppo delle regioni europee “grazie all’introduzione di nuove forme di risorse proprie e alla profonda revisione del sistema attuale, non più rispondente al nuovo contesto politico e istituzionale dell’Ue”.

L’istituzione presieduta dal governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, giudica la politica regionale di sviluppo e coesione e quella di sviluppo rurale “le principali politiche europee di investimento che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020”, la strategia di sviluppo che l’Ue si è data. Per questo, sottolinea il testo approvato oggi, un calo delle risorse destinate a questi capitoli di spesa “significa rinunciare a un ruolo dell’Unione a sostegno della crescita e dell’occupazione in tutte le su Regioni”.

La comunicazione della Commissione europea sul bilancio pluriennale desta “forte preoccupazione”, scrivono i governatori, proprio in riferimento alla politica di coesione. “La Conferenza non condivide l’idea che traspare” dalla posizione dell’esecutivo comunitario, e che vorrebbe la politica di coesione “confinata al ruolo di meccanismo di redistribuzione di risorse a favore delle regioni meno sviluppate”. Per gli amministratori regionali, “il metodo della programmazione e il forte coinvolgimento degli enti territoriali”, possono invece consentire di “progettare uno sviluppo integrato e complessivo, con strumenti flessibili capaci di rispondere alle sfide dei cambiamenti socioeconomici e della globalizzazione, senza perdere di vista le differenze regionali e infra-regionali presenti nell’Unione europea”.

In  quest’ottica, le Regioni ribadiscono che è “prioritario mantenere un finanziamento ambizioso” per la politica regionale, e auspicano “in ogni caso” che il futuro bilancio pluriennale “non comporti una diminuzione delle risorse assegnate alla politica di coesione in favore di altri capitoli di spesa, inclusi nuovi programmi e iniziative comunitarie, i cui obiettivi possano essere realizzati attraverso i fondi Sie”.

Tags: bilancioConferenza delle Regionifinanziamentifondipluriennalepolitiche di coesionesviluppotagliUe

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