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Home » Politica » “I controlli doganali post Brexit causeranno code di 50 chilometri al porto di Calais”

“I controlli doganali post Brexit causeranno code di 50 chilometri al porto di Calais”

Il capo del porto francese lancia l'allarme: "I problemi qui saranno dieci volte superiori che in Irlanda"

Veronica Di Norcia</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@Veronicadin" target="_blank">@Veronicadin</a> di Veronica Di Norcia @Veronicadin
9 Marzo 2018
in Politica, enindustry

Bruxelles – Code di quasi 50 chilometri in entrambi i sensi di marcia al confine francese e carenze di viveri e bevande in Gran Bretagna. È questo lo scenario che si prospetterà se gli accordi sulla Brexit non regolamenteranno al meglio i controlli alle dogane francesi di Calais, secondo il  capo del porto di Calais, Jean Marc Puissesseau. Il dirigente ha chiesto a Theresa May e Michel Barnier di mettere immediatamente in atto piani per scongiurare un blocco non solo a Calais ma anche al confine inglese nella città di Dover, dove si stimano incolonnamenti di 30 chilometri.

Allo stesso tempo un noto politico della regione di Calais, Xavier Bertrand, ex ministro della salute francese e presidente della regione Hauts-de-France, in un incontro privato al Parlamento europeo, ha detto che i problemi che si scateneranno in Francia sarebbero 10 volte peggiori rispetto alle difficoltà incontrate per il confine irlandese: “So che l’Irlanda sarà un vero problema, ma per favore, ricordate che le questioni economiche in Irlanda sono dieci volte più piccole di quelle che succederanno qui”.

Secondo Bertrand, i politici devono capire “l’entità del problema”, perché “questo è uno scenario nero, ma diventerà sempre più oscuro”, e ha concluso esortando i politici a Bruxelles e Londra a intraprendere azioni urgenti istituendo gruppi di lavoro e a prestare ascolto alle aziende interessate. Bertrand ha denunciato con rabbia coloro che avevano il potere di influenzare l’esito  della Brexit: “Non era giusto che ci si aspettasse che gli operatori economici si siedano aspettando con ansia che qualcosa accada senza essere tenuti inconsiderazione”.

Il messaggio di Paisseau a May e Barnier  è “essere intelligenti sull’economia”. “Al momento, il 70% del cibo importato proviene dall’Ue – ha spiegato Paisseau – Anche se scenderà al 50% dopo la Brexit a causa dei controlli, deve succedere senza intoppi; la gente ha ancora bisogno di mangiare “.  E ha avvertito: “Se ci sono ritardi il cibo potrebbe finire a marcire sul lato della strada”.

Il porto di Calais ha messo a punto un piano di espansione triennale da 700 milioni di euro (625 milioni di sterline) che prevede nuove banchine per ospitare traghetti più lunghi e più larghi. “Abbiamo basato i nostri calcoli sulla popolazione in crescita nel Regno Unito. Abbiamo pensato che se ci fossero state sempre più persone, i loro bisogni in termini di cibo, automobili,  sarebbe aumentato e di conseguenza sarebbe aumentato anche il traffico nel porto”, ha specificato Paisseau aggiungendo: “Poi è arrivata la Brexit e ora dobbiamo prepararci per il nuovo problema”.

Tags: barnierbrexitCalaisdoganaDoverMay

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