Bruxelles – Secondo l’organizzazione ambientalista ClientEarth, la Commissione europea ritarda eccessivamente l’imposizione di divieti contro l’utilizzo di prodotti chimici tossici. Come riporta l’articolo del Guardian di oggi, “ secondo uno studio condotto da ClientEarth, in nove casi su dieci la Commissione europea ha eccessivamente ritardato i divieti sui prodotti chimici tossici, addirittura fino a quattro anni”.
Alice Bernard, un avvocato di ClientEarth, ha detto che, “una volta che l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) valuta che i rischi provenienti da alcune sostanze chimiche sono eccessivi, la Commissione non può permettersi di rimandare eccessivamente il bando di prodotti tossici, esponendo i cittadini dell’Ue a rischi quali cancro, compromissione della fertilità e danni catastrofici ai nostri ecosistemi”.
L’organizzazione legale ambientalista cita come esempio il caso del diottilftalato (Deph), ossia una sostanza tipica utilizzata per ammorbidire la plastica che ricerche scientifiche hanno rivelato essere causa potenziale di disturbi ormonali dannosi per la fertilità. E’ da anni che il bando di questo prodotto è sull’agenda della Commissione europea, ma l’esecutivo comunitario non ha ancora preso una decisione finale sul caso, lasciando le aziende libere di utlizzare il diottilftalato.
Un altro avvocato di ClientEarth, Apolline Roger, ha accusato apertamente la Commissione europea di dare priorità agli interessi economici delle aziende piuttosto che alla salute dell’ambiente e dei cittadini dell’Ue. La Commissione europea, tramite un proprio portavoce, ha respinto con forza queste accuse, rivendicando la netta riduzione dell’esposizione a sostanze chimiche nocive ottenuta grazie al lavoro della Commissione negli ultimi dieci anni.