Bruxelles – Nuovo round negoziale, vecchi problemi. I nuovi incontri tra il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier e il ministro britannico Dominic Raab non sembrano aver portato novità, tranne un’apertura europea verso un’unione doganale con tutto il Regno Unito che potrebbe superare la questione irlandese. “Abbiamo l’intesa su gran parte dell’accordo di separazione, direi l’80 per cento, ma molte cose importanti sono ancora da definire”, ha detto Barnier, dimenticando forse che già qualche mese fa aveva detto la stessa cosa.
Il problema più grosso che i negoziatori ammettono di avere è quello del confine irlandese. Il negoziatore europeo ha sostanzialmente respinto la proposta contenuta nel Libro bianco scritto da Theresa May secondo la quale il regno sarebbe diventato una sorta di “sostituto d’imposta” per l’Unione, raccogliendo le tasse doganali che spettano a Bruxelles. “Come vole farlo Londra anche noi vogliamo mantener e il controllo sulle nostre leggi i nostri soldi e i nostri confini – ha detto Barnier -, non possiamo delegare l’applicazione delle nostre politiche e regole doganali, la raccolta dell’Iva e delle accise a un Paese non membro dell’Ue, che non sarebbe sottoposto al nostro controllo. Ogni accordo, e noi abbiamo sempre detto di essere pronti ad un’unione doganale, deve rispettare questo elemento”.
Però forse un’apertura che potrebbe aiutare a risolvere la questione irlandese è possibile, Barnier ha più volte ripetuto che l’unione doganale è nelle prospettive dell’Unione, e che si potrebbe lavorare a un’intesa che riguardi “tutto il Regno unito. Su questo non abbiamo obiezioni di principio, ma, ripeto, non deve mettere a rischio le nostre politiche doganali. Credo che Londra abbia capito la nostra posizione e che farà proposte concrete per il prossimo round negoziale, che sarà alla metà di agosto”.
L’ambizione è quella di arrivare a presentare un accordo per la separazione ed anche un’intesa politica sulle future relazioni per il Consiglio europeo di ottobre. “Con pragmatismo possiamo farcela”, ha detto Raab, che ha chiesto, come dice sempre anche May, di usare anche la “fantasia” nei negoziati.
Per quanto riguarda i diritti dei cittadini i due negoziatori hanno confermato che c’è un accordo, ma serve ancora qualche “garanzia perché questi diritti siano effettivi e vengano rispettati. Eè la nostra priorità”, ha detto Barnier, aggiungendo anche che per le imprese dell’Ue “la Brexit non può portare alcun costo aggiuntivo. E’ la Gran Bretagna che ha deciso di andarsene, non vedo perché dovremmo essere noi a pagare”.