Bruxelles – Le nuove regole per il copyright su internet possono attendere. Gli Stati membri non hanno intenzione di procedere all’approvazione delle proposte trovate, non senza difficoltà, dal Parlamento europeo. L’incontro negoziale tra le istituzioni (trilogo) previsto per oggi non si terrà, per l’impossibilità del Consiglio di presentarsi al tavolo con una posizione chiara in materia. Un gruppo di Stati membri ha fatto sapere che “non è tempo” di discutere il dossier, il cui iter dunque si blocca.
Belgio, Finlandia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Svezia e Ungheria hanno unito le forze per bloccare i lavori in Consiglio su disposizioni normative che agitano le capitali. A Roma il vice primo ministro, Luigi Di Maio, non ha mai nascosto il suo punto di vista critico per una proposta ritenuta ‘ammazza-rete’. A Berlino c’è il timore che stringere le maglie sui giganti del web, tutti statunitensi, possa voler dire stretta americana sulle vendite della auto tedesche oltre oceano.
La Commissione europea non nasconde il proprio disappunto per quello che è “un file prioritario”, sottolinea il capo del servizio dei portavoce dell’esecutivo comunitario, Margaritis Schinas. “La direttiva sul copyright è una riforma chiave per i cittadini europei e il settore dell’informazione”. Con la proposta di riforma “vogliamo portare benefici concreti per artisti, giornalisti, editori e sfruttare il potenziale creativo nell’era digitale”. Come Commissione assicura che “continueremo a lavorare le istituzioni per trovare un accordo quanto prima”. Intanto però tutto è fermo.