Bruxelles – Una stoccata delle sue, alla sua maniera. Poche parole, ma di un certo peso, indirizzate a soggetti ben precisi, anche se non precisate. Perché chi ha buone orecchie per intendere, intenda. Jean-Claude Juncker rilancia quindi il confronto con l’Italia. Il presidente della Commissione europea dissemina il suo messaggio all’interno di un dibattito in Aula sul futuro dell’Europa, mentre parla il primo ministro della Finladia, Paese che da luglio assumerà la presidenza di turno del Consiglio. Juncker elogia Helsinki, e critica qualcun altro.
“La Finlandia fin dal primo giorno della sua adesione si è comportata come un Paese fondatore”, sottolinea Juncker nel corso del suo intervento. “Certi Paesi fondatori dovrebbero prendere esempio dalla Finlandia e comportarsi come lei”.
Chi è il destinatario di questi messaggi è facile capirlo. Perchè gli Stati fondatori di quella che oggi è l’unione europea non sono molti, sono sei (Francia, Germania, Italia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi), e perché tra questi lo Stato che più ha assunto posizioni diversamente europeiste e sposato, su dossier quali economia e immigrazione, la politica dei modi muscolari e dei toni sopra le righe con Bruxelles ce n’è uno che spicca più di tutti gli altri. Ogni riferimento al governo Lega-5Stelle non è del tutto casuale, dunque.