Roma – “Prematuro parlare di una manovra correttiva”. Rispondendo al Parlamento italiano il ministro dell’Economia Giovanni Tria, giudica affrettata l’ipotesi, “a poco più di due mesi dal confronto con le istituzioni europee che hanno valutato positivamente la manovra di bilancio a seguito del negoziato”.
A proposito di un possibile peggioramento dei conti in conseguenza di una minore crescita, così come indicato dalla gran parte delle istituzioni economiche e finanziarie, Tria sposta in avanti un’eventuale correzione. “In ogni caso – ha spiegato questo pomeriggio durante il ‘Question time’ – i margini di riserva di due miliardi che risultano accantonati sono più che sufficienti”. Sullo scenario che indicava una crescita dell’1% , le aspettative del governo per ora non cambiano, ma “se l’economia crescesse meno del previsto, cosa che ci auguriamo non accada, la proiezione del saldo di bilancio potrà essere rivista”.
Il ministro ha fatto esplicito riferimento alla clausola voluta dall’UE, spiegando che “per il 2019 le dotazioni del bilancio dello Stato in termini di competenza e cassa sono accantonate e rese indisponibili per un importo complessivo pari a 2 miliardi di euro, riserva che secondo Tria “al momento appare più che sufficiente”, qualora ci fosse uno scostamento rispetto alle previsioni e agli obiettivi concordati.
Sempre durante il ‘Question time’ il ministro dell’Economia ha escluso la possibilità che intorno alla cessione della compagnia Alitalia si stia procedendo verso una ri-nazionalizzazione. “La soluzione non può che essere affidata al mercato” , ha assicurato e, in un quadro di miglioramento dell’efficienza gestionale questo “si riflette nell’interesse di diverse compagnie private per acquisire una quota del capitale della new company che si dovrà formare e che dovrà rilevare le attività di Alitalia”.