Bruxelles – Giulio Andreotti non merita di essere celebrato. E’ polemica sulla conferenza ospitata in Parlamento europeo sull’ex capo di governo italiano ed ex presidente del Consiglio dell’Ue (giugno-dicembre 1990). La delegazione italiana del PPE ha organizzato per domani un evento di celebrazione dello statista in occasione del centesimo anniversario dalla nascita. Un appuntamento ufficiale, con tanto di partecipazione del presidente dell’istituzione, Antonio Tajani, e il Movimento 5 Stelle però non ci sta.
L’iniziativa “legittima la mafia”, denunciano i pentastellati Piernicola Pedicini e Ignazio Corrao, convinti che con il convegno in programma il Parlamento europeo “lancia un messaggio sbagliato ai cittadini”. Sono i rapporti di Andreotti con Cosa Nostra a rendere inammissibile le celebrazioni del personaggio, secondo i 5 Stelle. “E’ imbarazzante che alla celebrazione di Andreotti partecipi la più alta carica del Parlamento europeo, Antonio Tajani”.
Giulio Andreotti è stato accusato – e per questo finito a giudizio – di associazione a delinquere di stampo mafioso e associazione mafiosa. Assolto da quest’ultima accusa, la giustizia italiana per la seconda decise la prescrizione. Andreotti è stato dunque prosciolto, ma per Pedicini e Corrao non cambia nulla: “Ha commesso il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso fino alla primavera del 1980”, e quindi bisogna dire “no alla legittimazione della mafia”.
I 5 Stelle chiedono quindi un passo indietro a Elisabetta Gardini e Lorenzo Cesa, i capi-delegazione italiana del PPE che hanno pensato di organizzare l’evento. Evento che resta però in programma, come rivendica Lorenza Cesa, pronto a rispedire al mittente critiche e accuse.
“Commemoreremo i cento anni di Giulio Andreotti, uno dei più grandi europeisti della storia”, taglia corto il parlamentare dell’UDC. “Poiché vedo improprie polemiche a riguardo invito questi Signori, in particolare i 5 stelle, ad informarsi su chi era realmente Giulio Andreotti dal ministro del loro Governo, Giulia Bongiorno”.