AGGIORNAMENTO Alle 10.47 del 27 marzo le firme hanno superato i cinque milioni e ottocentotrentotto mila. E c’è la risposta del governo: “Il governo non revocherà l’articolo 50. Rispetteremo i risultati del referendum del 2016”.
Bruxelles – Crescono di un migliaio al minuto le firme sulla petizione al parlamento e al Governo Britannico per fermare la Brexit. Nel momento in cui scriviamo sono a circa 1.251.000, ma è impossibile fornire un dato preciso, perché il sito di Westminster aggiorna ogni manciata di secondi e il ritmo è vorticoso.
La petizione “Revoke Article 50 and remain in the EU” era stata lanciata a metà febbraio, ma sembra che fino a ieri sera, fino al discorso nel quale la premier Theresa May ha accusato il Parlamento dei ritardi nel processo, avesse avuto solo un buon successo, circa 600.000 firme, ma nulla di eclatante. Dopo le parole di May c’è stata l’impennata, tanto forte che periodicamente il sito si blocca. Londra sembra essere la zona dove si raccolgono più firme, ma il risultato appare abbastanza uniforme nel paese.
L’obiettivo, ambizioso, potrebbe essere arrivare a superare i 17,410,742 voti a favore del leave raggiunti nel referendum del 2016, che per poco più di un milione superarono i 16,141,241 remainers. Se così fosse, si porrebbe un problema inevitabile per il governo.
Le regole prevedono che se almeno 100.000 cittadini o residenti firmano il Parlamento sia obbligato a considerare la questione posta per un dibattito da fissare entro un giorno, mentre il governo deve rispondere, entro tre giorni, se si superano le 10.000 firme
Possono firmare solo i cittadini britannici e i residenti in Uk, anche se, a dire il vero, la certificazione è lasciata alla buona fede di chi decide di firmare, perché controlli, al momento della firma, non ce ne sono.