Bruxelles – Che l’immigrazione abbia da sempre avuto delle ricadute nell’ambito politico non è mai stato un mistero, giocando un ruolo fondamentale nello spostamento di ingenti quantità di voti da un partito all’altro, molto spesso verso gli estremi. Infatti, a beneficiare di più dalle immigrazioni incontrollate verso i territori europei sono stati i partiti di estrema destra e, seppur in maniera minore, di estrema sinistra. A sostenerlo ora c’è una ricerca condotta da EconPol Europe, che ha studiato in quale misura l’immigrazione e i modelli commerciali possano spiegare il voto per questi gruppi politici.
Prendendo la Francia come campione per i propri studi, si è tenuto conto degli effetti dovuti ai cambiamenti nella disoccupazione, nell’istruzione e nella demografia, per calcolare in che percentuale questi fenomeni di spostamento di massa di persone da luoghi molto spesso più poveri rispetto a quelli europei, abbiano influenzato gli elettori nelle tornate elettorali tra il 1988 ed il 2017.
Il risultato è che ad essere sensibili a questi eventi sono i cittadini con bassi livelli di educazione, preoccupati dalla competizione che potrebbe generarsi sul mercato del lavoro a causa delle migrazioni, portando queste persone a votare nella maggior parte dei casi per i partiti di estrema destra, influenzati anche dai livelli delle competenze e dall’etnia degli immigrati. Ad accrescere ancor di più i dubbi di parte dei cittadini vi è il fatto che a trasferirsi nelle nostre città vi siano immigrati non europei con un basso livello di istruzione. Timori che degenerano ancor più quando queste caratteristiche sono attribuite agli afflussi da regioni come l’Algeria, il Marocco e la Tunisia, evidenziando così l’importanza del background culturale degli immigrati sulla percezione di alcuni soggetti.
A ridurre l’appoggio verso i partiti più conservatori è invece l’aumento della quota di popolazione di immigrati altamente istruiti. E questo “è un risultato incoraggiante dal punto di vista politico”, dicono gli autori della ricerca, dal momento che le politiche volte a promuovere l’immigrazione ad alto livello di istruzione non dovrebbero risentire di un contraccolpo politico, anche nel caso di immigrati provenienti da paesi extra-UE.
Ad aiutare ulteriormente però questi gruppi di estrema destra e sinistra, non è solo l’afflusso in sé di persone poco istruite da fuori e dentro l’Unione europea, ma è anche l’effetto congiunto di questi movimenti insieme alla crisi economica della Zona euro, il che rende molto più difficile la ricerca di una soluzione definitiva al problema fino a quando non si ricreerà quella condizione di prosperità economica cui gli europei erano abituati.