Roma – I primi effetti concreti di una crisi di governo (per quanto ancora non formalizzata) in pieno mese di agosto si riversano subito sull’economia,a cominciare dai mercati finanziari entrati in fibrillazione la mattina dopo la rottura. Nella serata di venerdì l’agenzia di rating Fitch ha confermato il suo giudizio sull’Italia, già programmato, ma i mercati non vanno in vacanza, pronti a cogliere ogni segnale di instabilità. Borsa e spread balleranno con molta probabilità fino all’autunno anche perché nelle prossime settimane sono attesi anche i voti di Moody’s il 6 settembre e quelli di Standard & Poor’s il 25 ottobre.
A Camere sciolte e con un governo transitorio dai poteri limitati, si dovrà comunque dar seguito ad alcuni impegni non prorogabili, legati alla sessione di bilancio in coordinamento con l’Unione europea e i paesi membri dell’eurozona. La prima data è il 27 settembre quando dovrà essere presentata la nota di aggiornamento al DEF che, sulla base degli ultimi dati economici, stabilisce la base per la legge di bilancio del 2020. Un quadro programmatico riassuntivo dei contenuti della manovra dovrà essere trasmesso entro il 15 ottobre alla Commissione e all’Eurogruppo mentre il disegno della legge di bilancio vero e proprio deve essere presentato alle Camere entro il 20 ottobre. La norma prevede che le valutazioni di Bruxelles sul documento economico debbano essere comunicate ai Paesi membri entro il 20 novembre ma in genere avviene in tempi molto più rapidi.
A Bruxelles fanno sapere che “seguono con attenzione gli sviluppi” della crisi e, attendendo tempi più certi sulla nascita del futuro governo, potrebbero decidere di derogare sulle date dando più tempo all’Italia.
Un’ elasticità che non coinciderà sui contenuti della manovra italiana che sembra essere la ragione non esplicitata di questa crisi. Il timore dei paletti di Bruxelles e quindi di una legge di bilancio rigorosa hanno spinto il leader della Lega a far saltare l’alleanza e scommettere su un nuovo voto. Gli annunci sono nell’ottica di ulteriore spesa in deficit per finanziare uno choc fiscale e la flat tax e a strappo consumato ora il M5S rivela: “Salvini voleva sfondare il deficit al 3,5 %”. I tempi però non giocano a favore, perché un governo che nasce in piena sessione di bilancio avrà pochissimi spazi di manovra, mentre è certo che dovrà trovare le coperture di 23 miliardi di sterilizzazione delle clausole IVA che altrimenti scatterebbero dal 1 gennaio 2020.
A complicare i piani e le incombenze con l’UE anche la designazione del Commissario europeo. Quella del 26 agosto non è una data ultimatum ma fanno sapere da Bruxelles che il rispetto del calendario prestabilito è funzionale alle audizioni delle commissioni competenti già convocate per settembre. Una volta che verrà indicato, il candidato incontrerà la presidente eletta von der Leyen che attribuirà la delega in base al profilo e alle competenze. I tempi della crisi in questo momento non consentono neppure di capire se sarà il governo uscente a nominarlo o quello transitorio che porterà il Paese al voto. Con una maggioranza non più tale è pero improbabile che la nomina avvenga secondo il gradimento della Lega come inizialmente previsto, ed è più facile che sarà un tecnico a rappresentare l’Italia nella nuova squadra europea.