Bruxelles – Più trasparenza in seno al Consiglio Ue e alla Commissione: il processo legislativo in UE deve essere più comprensibile e accessibile al pubblico. Con una risoluzione approvata ieri (563 a favore, 3 contro e 63 astensioni), l’Aula di Strasburgo ha esortato il Difensore civico dell’UE (l’Ombudsman), Emily O’Reilly, a proseguire le indagini relative trasparenza, alla responsabilità e all’accesso del pubblico a informazioni e documenti in Unione europea, che hanno rappresentato il maggior numero di casi (20,6 per cento) gestiti dai servizi dell’Ombudsman nel 2018. Il processo legislativo, rincarano gli eurodeputati, deve essere accessibile al pubblico “per consentire ai cittadini, ai media e alle parti interessate di chiamare a rispondere i loro rappresentanti e governi eletti”.
L’Eurocamera menziona e ribadisce le conclusioni del rapporto relativo al 2018 realizzato dal Difensore, in cui furono avanzate diverse raccomandazioni per aumentare la trasparenza e l’accesso del pubblico ai documenti del Consiglio Ue. Nel testo dell’atto di indirizzo approvato ieri, il Parlamento pone nuovamente l’accento sull’importanza della trasparenza e dell’accesso del pubblico ai documenti, esortando il Consiglio ad “allineare i suoi metodi di lavoro agli standard di una democrazia parlamentare, come richiesto dai trattati”. Per questo chiedono a Emily O’Reilly di continuare a dare seguito alla sua indagine.
L’attenzione del Parlamento europeo si posa anche sull’Esecutivo comunitario: O’Relly deve continuare a monitorare attentamente la trasparenza della Commissione e a svolgere indagini strategiche al riguardo. Prendendo atto che il fenomeno delle “porte girevoli” di Bruxelles (cioè l’ingaggio di ex commissari, o ex funzionari Ue di primo piano, da parte di aziende private che operano negli stessi settori dei quali gli ex commissari si occupavano quando lavoravano al Berlaymont) esiste ancora, in particolare tra i funzionari ai vertici delle istituzioni, esorta il Difensore Ue al monitoraggio dell’attuazione del nuovo codice di condotta per i commissari, introdotto nel 2018, “che vieta agli ex commissari di esercitare pressione sulla Commissione”.
Quello dell’Ombudsman è un ruolo fondamentale, “è il collegamento tra l’amministrazione dell’UE e i cittadini” commenta l’eurodeputato dei Popolari Peter Jahr, primo firmatario della risoluzione. “Negli ultimi decenni, i difensori civici dell’UE hanno lavorato a stretto contatto con il Parlamento e spero che ciò avverrà nei prossimi decenni”.