Roma – Le sfide ambientali che l’Europa ha davanti possono favorire uno sviluppo diverso e anche più conveniente. “Bisogna spiegarlo ai nostri governi e alle istituzioni” dice il presidente del parlamento europeo David Sassoli intervenuto alla presentazione del SOER 2020, lo stato dell’ambiente in Italia e in Europa (State and Outlook of the Environment Report). “Lavorare per una società più equa è possibile, perché una società diseguale, in cui ampie fasce della popolazione vivono in condizioni di povertà, alimenta la crisi ecologica”. Un intervento che diventa un appello a tutte le istituzioni, alle aziende. “Il parlamento europeo ha dichiarato l’emergenza climatica e ambientale, ha riconosciuto che non si può più continuare come in passato. Abbiamo bisogno di cambiamenti coraggiosi e massicci, che coinvolgano la nostra società nel suo complesso e che, per riuscire nella transizione verde, non lascino indietro nessuno”.
Sollecitazione raccolta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha ricordato che il governo “è nato con le politiche sullo sviluppo sostenibile al centro del suo programma”, ed è stato fin dall’inizio in sintonia con le politiche della Commissione europea. “Il tema delle diseguaglianze sociali si collega al degrado ambientale e alla crisi climatica e questi non sono degli incidenti della storia ma frutto della miopia e dell’incapacità della politica di considerare le dimensioni del benessere collettivo”.
L’asse con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa regge la prospettiva di un tema diventato centrale ad ogni livello governativo e che ora attende di essere declinato nella versione italiana del Recovery plan che a settembre dovrebbe prendere le prime forme. “Dobbiamo metterci in asse con queste sfide ambientali”, dice Rossella Muroni, deputata di Liberi e Uguali, che ricorda che il nuovo programma di Bruxelles “verrà finanziato in parte da carbon e plastic tax. Noi siamo un po’ indietro e invece ci sarebbe la possibilità di seguire queste linee guida con l’industria delle bioplastiche sulle quali siamo molto competitivi”. Quello della mobilità sostenibile è un altro fronte decisivo, “si fa un gran parlare del prestito a FCA senza però chiedersi per quali finalità e indirizzare risorse verso nuovi modelli economici. Temo che il nuovo corso della Confindustria di Bonomi abbia in testa di difendere la vecchia economia”.
Il 3 giugno è la Giornata mondiale della bicicletta, mezzo che nella cartucciera dei bonus del governo trova spazio ancora limitato anche se il ministro Sergio Costa annuncia che se le risorse non dovessero bastare saranno ampliate. Quella della mobilità sostenibile è una scommessa da vincere, “tanti italiani stanno cominciando a capire i vantaggi”, ha aggiunto il ministro dell’Ambiente, senza però tralasciare l’aspetto economico. “L’ Italia è il secondo Paese produttore di biciclette e il primo esportatore al mondo, con 20 mila addetti e 3 mila punti vendita”.
All’appello di David Sassoli rilancia anche il presidente della commissione per le Politiche europee della Camera dei Deputati, Sergio Battelli del Movimento 5 Stelle. “È chiaro che la direzione deve essere quella e già noi stiamo svolgendo le audizioni per prepararci alle nuove linee d’indirizzo dell’UE”. In ambito legislativo “anche le misure già adottate nei provvedimenti per affrontare la crisi hanno già questo segno e seppur in maniera graduale cominciamo a fare delle scelte precise”.