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Home » Politica Estera » Mosca pronta a interrompere i rapporti con l’UE in caso di sanzioni. Lavrov: “Se vuoi la pace, prepara la guerra”

Mosca pronta a interrompere i rapporti con l’UE in caso di sanzioni. Lavrov: “Se vuoi la pace, prepara la guerra”

Parole "sconcertanti e incomprensibili" per il Ministero degli Esteri tedesco. Poi il Cremlino fa dietrofront e garantisce il dialogo

Gianluca Martucci</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@GianMartucci" target="_blank">@GianMartucci</a> di Gianluca Martucci @GianMartucci
12 Febbraio 2021
in Politica Estera
Sergei Lavrov Russia

Bruxelles – In caso di ritorsioni da parte dell’Unione Europea la Russia non intende abbassare la cresta. In un’intervista rilasciata a Vladimir Solovyov, uno dei più popolari giornalisti televisivi del Paese, il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che il suo governo sarebbe pronto a interrompere i rapporti con l’UE qualora quest’ultima approvasse delle sanzioni “sensibili” per rispondere alla violazione dei diritti umani da parte di Mosca. Lavrov tuttavia non ha specificato quali sarebbero i provvedimenti veri e propri che il suo esecutivo adotterebbe nell’eventualità.

Il capo degli Affari esteri ha annunciato che questa sarà la linea soprattutto “nel caso in cui le sanzioni dovessero colpire i settori più sensibili dell’economia del Paese“. Poi continuando ha detto: “Non vogliamo isolarci dal mondo, ma siamo pronti a questo. Se vuoi la pace, prepara la guerra”. Una portavoce del Ministero degli Esteri tedesco ha definito queste parole “sconcertanti e incomprensibili”.

Il Cremlino è successivamente tornato sulle affermazioni fatte durante l’intervista (di cui è stato pubblicato un estratto sul sito del ministero russo), accusando i media di aver dato un tono sensazionalistico alle parole del ministro e di averle interpretate fuori dal contesto a cui si riferivano. Un portavoce ha confermato la volontà da parte di Mosca di proseguire i colloqui con Bruxelles ma anche l’intenzione da parte del governo di prepararsi al peggio nel caso di azioni estremamente distruttive per le strutture economiche e per gli interessi del Paese. In un’altra intervista l’ambasciatore russo presso l’UE Vladimir Chizhov ha detto con toni più concilianti che il dialogo tra la Russia e l’Unione proseguirà anche alla luce dell’approccio collaborativo proposto dall’Alto Rappresentante Josep Borrell con la sua visita a Mosca il 5 febbraio.

Il prossimo 22 febbraio i ministri degli Affari esteri europei si riuniranno in sede di Consiglio UE per discutere di possibili provvedimenti da applicare ai collaboratori del presidente russo Vladimir Putin (si ipotizza di imporre divieti di ingresso nei territori nazionali e congelamento di beni). Lavrov ha affermato di avere la certezza che alcuni Stati membri non appoggeranno le sanzioni. Negli scorsi giorni, invece, alcuni Paesi confinanti con la Russia hanno dichiarato di essere pronti ad andare per la loro strada se l’Unione Europea farà marcia indietro.

L’intervista a Lavrov è stata pubblicata in versione integrale su Youtube oggi, nel giorno in cui l’oppositore politico Alexei Navalny si è presentato nuovamente davanti ai giudici per rispondere delle parole di diffamazione che avrebbe rivolto a un veterano della Seconda guerra mondiale comparso in un video promozionale al fine di appoggiare la riforma costituzionale voluta dal presidente Vladimir Putin per estendere il suo mandato oltre il 2024.

Intanto i collaboratori di Navalny hanno annunciato un nuovo flash mob per domenica 14 febbraio. Utilizzando il pretesto della concomitanza con il giorno di San Valentino e nel tentativo di ricordare il messaggio di affetto rivolto con il gesto del cuore da Navalny a sua moglie al momento della condanna ricevuta negli scorsi giorni per un reato minore, i sostenitori dell’oppositore sono stati invitati a uscire dalle proprie finestre tenendo accesa per 15 minuti una torcia o una candela e a condividere una foto sui social media. L’iniziativa però non piace al Cremlino, che ha già avanzato minacce nei confronti degli amministratori dei siti minori.

Tags: Alexei NavalnyConsiglio UE. proteste Russiajosep borrellsanzioni RussiaSergei LavrovVladimir Putin

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