Bruxelles – Una due-giorni intensa e decisiva per dare ancora più forza a uno degli strumenti principali della democrazia partecipativa a livello comunitario, l’Iniziativa dei cittadini europei. Così si è impostata la decima edizione dell’ECI Day, svoltasi quest’anno online e spalmata su due giorni (3-4 giugno): un’occasione per alzare l’asticella delle potenzialità di questo strumento e mantenerlo in cima all’agenda istituzionale dell’Unione Europea. Soprattutto in questo momento storico, in cui la voce dei cittadini europei si è fatta sentire chiara a favore di un’Unione con maggiori competenze, come ha ricordato anche il vicepresidente con delega alla comunicazione del Comitato economico e Sociale (CESE), Cillian Lohan.
Grazie alla piattaforma messa a disposizione dal CESE, gli organizzatori hanno potuto presentare le proprie attività, con l’obiettivo di raggiungere la vera meta: raccogliere un milione di firme da sette Stati membri UE per poter chiedere alla Commissione Europea di proporre una normativa sul tema specifico. Requisiti stringenti, che tuttavia non hanno scoraggiato nuove iniziative e i numeri lo dimostrano: attualmente sono 13 quelle attive e la presidente del gruppo ad hoc del CESE, Kinga Joó, ha spiegato che “è fondamentale un crescente sostegno da parte dei cittadini europei per arrivare a tagliare questo traguardo ambizioso”.
Tra le iniziative, nell’agosto del 2020 la pandemia COVID-19 ha stimolato la richiesta che i vaccini diventino un bene pubblico globale e accessibile per tutti. Di stretta attualità anche l’iniziativa per vietare le pratiche di sorveglianza di massa biometrica nell’uso delle nuove tecnologie emergenti, perché “siano evitate indebite interferenze con i diritti fondamentali dei cittadini”, spiegano gli organizzatori. Sul fronte digitale, si punta anche a permettere la condivisione legale di file contenenti materiale protetto da copyright, da utilizzare per scopi personali e senza scopo di lucro: la sfida principale è trovare un equilibrio tra il riconoscimento economico del lavoro degli autori e il diritto universale di accesso alla scienza e alla cultura. Altre iniziative si impostano su questioni ambientali e di lotta contro i cambiamenti climatici, di diritti civili e politici come il reddito di base e il voto a distanza per le elezioni amministrative (qui il link a tutte le Iniziative dei cittadini europei).
Dal 2012 a oggi solo sei iniziative sono riuscite a raggiungere la soglia di firma richiesta e il loro impatto è stato piuttosto limitato. Il 2021 si configura però come l’anno della svolta per questo strumento, sia per il fatto che sono entrati in vigore i primi atti legislativi ispirati a due iniziative (la direttiva sull’acqua potabile e il regolamento sulla trasparenza e la qualità degli studi utilizzati nella valutazione scientifica delle sostanze), sia per la maggiore consapevolezza dopo la pandemia del pericolo determinato dal “disincanto, disimpegno e frustrazione” tra gli abitanti dei Ventisette Paesi membri. Lo ha voluto ricordare la presidente del Comitato economico e Sociale, Christa Schweng: “Solo aumentando il suo impatto, diventerà uno strumento forte e sarà in grado di ricollegare l’Unione ai suoi cittadini”.