Bruxelles – Nel quadro della protezione dei dati, la Commissione Europea ha adottato due serie di clausole contrattuali sullo scambio sicuro di informazioni personali. I nuovi strumenti riguardano l’uso tra titolari e responsabili del trattamento, secondo i requisiti previsti dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), e il trasferimento verso Paesi terzi, tenendo conto della sentenza Schrems II della Corte di Giustizia dell’UE.
Secondo le intenzioni dell’esecutivo UE, le nuove clausole contrattuali “offriranno una maggiore prevedibilità giuridica alle imprese europee” e “aiuteranno piccole e medie imprese a garantire la conformità ai requisiti per il trasferimento sicuro dei dati”. La prospettiva rimane quella di consentire alle informazioni di circolare liberamente attraverso le frontiere, senza barriere legali.
“Vogliamo rimanere aperti e consentire il flusso dei dati, a condizione che la protezione scorra con essi”, ha sottolineato la vicepresidente della Commissione UE per i Valori e la trasparenza, Věra Jourová. “Le clausole contrattuali modernizzate contribuiranno a raggiungere questo obiettivo” e costituiscono “una soluzione necessaria nel mondo digitale interconnesso in cui il trasferimento dei dati richiede uno o due clic”.
Le ha fatto eco il commissario per la Giustizia, Didier Reynders: “Dopo la sentenza Schrems II, era nostro dovere e priorità creare strumenti di facile utilizzo, su cui le aziende potessero fare pieno affidamento”. In questo senso si innestano i nuovi strumenti, che “aiuteranno in modo significativo le aziende a conformarsi al GDPR“.