Bruxelles – Aumenta la capacità produttiva in Europa del vaccino Comirnaty, sviluppato dalla partnership farmaceutica tedesco-statunitense di BioNTech-Pfizer. L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha approvato oggi (24 agosto) un nuovo sito produttivo per la produzione del vaccino anti COVID-19 attualmente più somministrato in Unione Europea.
Il sito – spiega l’EMA in una nota – è situato a Saint Remy sur Avre, in Francia, è gestito dalla società Delpharm e produrrà il prodotto finito. Secondo le stime sarà in grado di fornire circa 51 milioni di dosi aggiuntive nel 2021. Sempre in Europa, contestualmente l’EMA dà il via libera anche all’approvazione di una nuova linea di produzione presso il sito di BioNTech a Marburg, in Germania, per un aumento della capacità di manifattura del principio attivo contenuto nel vaccino di circa 410 milioni di dosi nel 2021.
Guardando oltreoceano, il comitato per i medicinali umani dell’EMA ha autorizzato inoltre un sito per la produzione di Spikevax, il vaccino sviluppato dalla statunitense Moderna. Si trova a Bloomington, Indiana (USA), ed è gestito dalla farmaceutica Catalent, e si occuperà sempre della produzione del prodotto finito. Lo scorso 30 luglio, l’agenzia europea con sede ad Amsterdam ha già approvato un aumento del processo di produzione del principio attivo in due siti negli Stati Uniti (Moderna TX in Massachusetts e Lonza Biologics in New Hampshire), con cui si stima un aumento della produzione di 40 milioni di dosi aggiuntive del vaccino per rifornire il mercato dell’UE nel terzo trimestre del 2021.
Quelli sviluppati da Moderna e BioNTech-Pfizer sono vaccini di nuova tecnologia a mRNA, ovvero usano una molecola chiamata RNA messaggero con istruzioni per produrre una proteina, nota come proteina spike, naturalmente presente nel Coronavirus, il virus che causa la COVID-19. Il vaccino agisce preparando il corpo a difendersi dalla SARS-CoV-2.
https://twitter.com/SKyriakidesEU/status/1430165716599246858?s=20
Esulta la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, ricordando in un tweet che ormai diverse settimane fa l’UE ha consegnato agli Stati membri dosi sufficienti per immunizzare il 70 per cento della popolazione adulta europea, target fissato all’inizio della campagna di vaccinazione e ancora non raggiunto. Le dosi a quanto dice Bruxelles ci sono, ma vanno somministrate.
A partire da febbraio, l’UE ha introdotto una task force guidata dal commissario per il mercato interno Thierry Breton al solo scopo di aumentare la capacità produttiva dei siti già esistenti su territorio europeo per accelerare tutto il processo che riguarda la filiera di produzione dei vaccini: dalla fornitura di materie prime e attrezzature, alla vera e propria produzione, al riempimento e imballaggio delle fiale e per finire allo stoccaggio e spedizione.
Una filiera complessa, in questa mappa interattiva è possibile tenere traccia sui siti produttivi autorizzati dall’EMA, con una densità particolarmente accentuata di imprese in Belgio, nei Paesi Bassi e in Germania. In Italia, ad esempio, ci sono sei siti che si occupano della produzione vera e propria del vaccino, nel Lazio, Emilia Romagna e Lombardia.