L’Afghanistan, il terrorismo, la pandemia, la ripresa economica. È stato un confronto a tutto campo sui maggiori temi dell’attualità quello tra Giorgia Meloni e il premier ungherese Viktor Orban. I due leader si sono incontrati a Roma, dove si trova il leader ungherese in vacanza con la famiglia. Il nuovo incontro tra la presidente di FdI e dei Conservatori europei e il primo ministro ungherese, riferisce una nota, si è svolto “in un clima di cordialità” e ha coinvolto anche il ministro per la Famiglia e vice presidente di Fidesz, Katalin Novak, e il responsabile Esteri di FdI, Carlo Fidanza. È stato, ha commentato Fidanza, “un confronto a tutto campo tra due leader con le idee chiare”. Come sempre avvenuto anche nei precedenti incontri tra Meloni e Orban, i due leader hanno affrontato i temi dell’attualità nell’ottica del contributo che la destra europea può dare ai principali dossier internazionali.Un rafforzamento della destra europea che dovrà essere perseguito “nel nome del rispetto delle sovranità nazionali, della difesa della famiglia naturale e dell’identità cristiana, dell’economia sociale di mercato”, secondo quanto riporta una nota di Fratelli d’Italia, in cui si afferma che l’incontro si è svolto “in un clima di cordialità”.
Meloni, poi, si è complimentata con Orbán “per i significativi successi della politica economica ungherese, che sta vivendo una fase di crescita senza precedenti negli ultimi 30 anni”. In effetti l’economia ungherese ha visto una crescita del Pil del 2,5% e il tasso di disoccupazione dimezzato rispetto al 2010 al 6,5%. Ma l’occasione è stata importante anche per ribadire la stretta collaborazione tra Fidesz, Fratelli d’Italia e i Conservatori europei nel perseguire “l’obiettivo comune del rafforzamento della Destra europea, nel nome del rispetto delle sovranità nazionali, della difesa della famiglia naturale e dell’identità cristiana, dell’economia sociale di mercato”.
Ovviamente l’incontro è stata anche l’occasione per discutere della crisi afghana, in cui l’Europa rischia di pagare lo scotto più pesante, sia per ill crescente rischio di attentati terroristici e sia per la probabile invasione di migranti ai confini europei. “Meloni e Orbán hanno condiviso la necessità che la comunità internazionale si faccia carico [dei rifugiati dall’Afghanistan sostenendone l’accoglienza nei paesi limitrofi, senza gravare ulteriormente sull’Europa, e sulla necessità di vigilare attentamente sulle possibili infiltrazioni terroristiche”, riporta una nota del partito di Meloni.
Questo incontro fra i due leader sicuramente è servito anche per parlare dei nuovi assetti europei dopo la recente uscita del partito di Orban Fidesz dal gruppo parlamentare del Ppe e la ricerca di una sua nuova collocazione. La Meloni, che è anche presidente del partito dei conservatori Ecr, sarebbe pronta ad accogliere gli ungheresi nelle sue file, ma si “scontra” con il tentativo di Matteo Salvini di costruire una federazione di centrodestra anche in Europa, dove fra confluire anche Identità e democrazia, il gruppo europeo della Lega a cui aderisce anche Rassemblement National della Le Pen.
Secondo alcune fonti pare che Orban abbia chiesto a Meloni quali siano i rapporti con Salvini e la leader di Fdi avrebbe risposto che “Siamo uniti ma la competizione c’è”. Chissà che questa competizione non debba ripetersi anche in europa, dove però la Meloni sembra partire sicuramente avvantaggiata, grazie alle sue avanzate relazioni internazionali da tempo intercorse con i conservatori europei e americani.