Bruxelles – La vicenda nota come AUKUS, il nuovo sodalizio strategico tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti siglato a scapito della Francia “non è solo una vicenda bilaterale” che investe Parigi nei suoi rapporti con Canberra, che ha firmato all’ultimo momento un accordo per la fornitura di sottomarini con gli Stati Uniti dopo aver dato la disponibilità ai francesi. E’ una cosa molto più grande. “E’ un qualcosa che richiede un salto di qualità su temi di autonomia strategica“. E’ dunque un problema dell’Europa, riconosce Enzo Amendola al termine dei lavori del consiglio Affari generali.
La riunione si è aperta con la nota francese sulla vicenda e con l’Italia che “si è fatta partecipe del disappunto francese”, spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei. Il governo Draghi vede in quanto accaduto un banco di prova per il blocco dei Ventisette. “Grandi temi quali la sicurezza e le alleanze richiedono passi avanti“, e l’incidente franco-australiano nella regione dell’indo-pacifico può offrire un’opportunità in tal senso. “E’ un tema di riflessione, per i Paesi europei innanzitutto”.
Amendola assicura che la storia non finisce qui. “Ci sarà modo di affrontare l’argomento, anche in sede G20 con presidenza italiana”, prima di portare il tema in sede di Consiglio. A ottobre il vertice dei capi di Stato e di governo è dedicato anche ai temi delle ‘relazioni esterne’, ed è lì che potrebbe eventualmente finire il tema delle alleanze con Stati Uniti e Australia.