Bruxelles – “La nostra Unione è un progetto di solidarietà e cooperazione”. Con queste parole Anze Lorgar, ministro degli Esteri sloveno, ha aperto la discussione dell’Europarlamento sull’ascesa dell’estrema destra in Europa. Il dibattito era stato convocato sulla scia dei recenti fatti di Roma, dove formazioni di neofascisti hanno assaltato la sede del sindacato della CGIL nel corso di una manifestazione contro il Green pass.
Lorgar ha sottolineato, insieme alla Commissaria per l’uguaglianza Helena Dalli, gli sforzi dell’Unione europea per combattere gli estremismi. In particolare è stato ricordato l’impegno della Commissione per porre un freno all’odio e alla disinformazione sui canali online grazie al regolamento approvato la scorsa primavera – che impone agli erogatori di servizi internet di censurare tali contenuti nel più breve tempo possibile.
PPE, S&D e Renew Europe hanno condannato con forza i fatti di Roma. Il capogruppo del Partito democratico Brando Benifei ha espresso la sua solidarietà ai membri del sindacato colpito e ha ricordato come, nonostante la risoluzione UE sulla violenza fascista del 2018, molti parlamenti nazionali – con specifico riferimento a quello italiano – non hanno ancora messo fuorilegge formazioni estremiste come Forza nuova.
Benifei è poi passato a ricordare i collegamenti trai partiti di destra e il neofascismo appurati dalle recenti inchieste di Fanpage, puntando il dito contro i “troppi balbettii” e la “timidezza” di Matteo Salvini e Giorgia Meloni quando si tratta di condannare senza mezzi termini il fascismo.
I deputati di ECR e ID hanno accusato la discussione odierna di voler strumentalizzare un episodio isolato – come dimostrerebbe il rapporto Europol sulla violenza politica nel 2020 – per attaccare conservatori e sovranisti in sede elettorale. Raffaele Fitto di ECR ha accusato di parzialità la ricostruzione della Commissaria e – pur condannando l’aggressione – si è concentrato sulle “gravissime responsabilità nel sistema di gestione della sicurezza”, per cui Fratelli d’Italia ha chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
Nicola Procaccini della Lega ha accusato i socialdemocratici di aver fissato in agenda il dibattito per danneggiare le forze di destra alle elezioni amministrative appena tenutesi in Italia. Insieme al collega Paolo Borchia ha ripetuto come, a fronte dell’attenzione posta sui fatti di Roma, l’Unione europea si mostrerebbe timida nel condannare gli atti terroristici di matrice islamista come quelli che hanno recentemente scosso la Norvegia e il Regno Unito.
Compatti nella condanna dell’estremismo anche i Verdi e la Sinistra. Ignazio Corrao, del partito ecologista, ha tuttavia ricordato le gravi responsabilità del ministero dell’Interno nella gestione dei disordini romani: “Dovremmo chiederci perché mentre le forze della polizia reprimevano la parte pacifica della manifestazione, i neofascisti sono stati lasciati liberi di fare”.