Bruxelles – Nel primo anniversario dalla morte dell’ex-presidente francese Valéry Giscard d’Estaing, l’UE ricorda uno dei politici che ha plasmato la storia recente del continente. “Era prima di tutto un europeo convinto, l’Europa non era per lui un calcolo strategico, o una scelta casuale, ma una prova della storia“, sono state le parole del presidente del Parlamento UE, David Sassoli, alla cerimonia di omaggio svoltasi oggi (giovedì 2 dicembre) a Strasburgo.
Nel suo discorso, Sassoli ha ricordato il ruolo di Giscard d’Estaing come “architetto” del progetto di integrazione europea: “La nostra casa è consapevole di tutto ciò che gli deve”, dal momento in cui ha aperto la strada all’elezione dei deputati UE a suffragio universale nel 1979, “con un atto forte di fiducia nella democrazia parlamentare europea”. All’epoca della sua presidenza, il sostegno all’integrazione dei Paesi dell’Europa meridionale (Grecia, Spagna e Portogallo) “ha dimostrato che l’Europa non è semplicemente un Mercato comune o una costruzione economica“, ma è prima di tutto “un principio spirituale, culturale, di civiltà e di fraternità tra i popoli”.
Ma Giscard d’Estaing ha contribuito anche a stabilire uno stretto rapporto tra la Francia e la Germania guidata dall’ex-cancelliere Helmut Schmidt: insieme hanno gettato le basi per la formazione del Consiglio europeo (il consesso che riunisce i capi di Stato e di governo), riunitosi per la prima volta nel 1974, e per la moneta unica, istituendo il Sistema monetario europeo (SME) nel 1979. “Entrambi avevano vissuto la guerra in campi opposti e provenivano da partiti opposti”, ha ricordato Sassoli, ponendo l’accento sul fatto che “al di là delle differenze partitiche, hanno costruito insieme l’Europa, basandosi sulla comunità di valori, di principi e ideali che ci ispirano”.
Infine, il presidente del Parlamento UE ha ricordato il messaggio per i giovani europei che ha accompagnato gli ultimi anni di vita di Giscard d’Estaing e che ha trovato spazio nel suo ultimo saggio Europa: La dernière chance de l’Europe del 2014: “Questo progetto appartiene a voi. Per farlo, dovrete abbandonare molti dei vostri pensieri negativi, come i pregiudizi politici, l’egoismo individuale, la paura del cambiamento, e credere alla forza della grande speranza che si presenta a voi di costruire una delle grandi civiltà del ventunesimo secolo, basata sui fondamenti della nostra storia. Vi chiediamo di avere successo”. Con queste parole, Sassoli ha ringraziato l’ex-presidente francese “per l’eredità che ci lascia” e che “ci chiama in causa, nello sforzo di contrastare le tendenze antieuropee, di non dividere le forze europeiste“.
Per la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, “Giscard d’Estaing è stato architetto e artigiano dell’UE, come presidente, come europarlamentare e come cittadino”. Intervenendo alla cerimonia, la leader dell’esecutivo comunitario ha messo in evidenza che l’ex-presidente francese “ha sempre portato avanti la causa di un’Europa unita e guarita dalla sua malattia bellica“, marcando “un’intera generazione di europei, come me, con il suo coraggio, audacia e ambizione”.
Secondo le parole del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, “l’UE è il frutto degli sforzi indefessi realizzati da donne e uomini come Giscard d’Estaing, determinati nel perseguire il sogno di un’Europa unita, pacifica e prospera”. Non ci sono solo “la libertà, la democrazia e lo Stato di diritto” tra i principi ispiratori, ma anche “lo spirito scientifico, un tratto della sua personalità che sentiamo risuonare oggi, mentre ci impegniamo a rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa”, ha concluso Michel.