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Home » Il contributo » Transizione ambientale su basi globali. Sfide, proposte ed esperienze.

Transizione ambientale su basi globali. Sfide, proposte ed esperienze.

Maria C. Ferrara di Maria C. Ferrara
9 Dicembre 2021
in Il contributo, Green Economy

I cambiamenti climatici e l’inquinamento sono una minaccia enorme per il pianeta e l’Unione Europea. Per superare queste sfide, l’UE ha adottato il Green Deal europeo, la nuova strategia di crescita che trasformerà l’Europa in un’economia moderna e competitiva, efficiente sotto il profilo delle risorse delle materie prime. Il Green Deal europeo punta a rendere l’Europa climaticamente sostenibile entro il 2050. Prioritaria è la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Necessita, trasformare l’emergenza ambientale in opportunità di sviluppo economico e sociale più equo e inclusivo. La ricerca tecnologica e la digitalizzazione svolgeranno un ruolo essenziale. Scopo principale, rilanciare l’economia grazie alla tecnologia verde, creare industrie e trasporti sostenibili e ridurre l’inquinamento. Un moderno ecosistema per una ripresa inclusiva e sostenibile, offre l’opportunità a scienziati e utilizzatori di dati di confrontarsi sul ruolo e sulle prospettive di sviluppo della società contemporanea. Trasformare le sfide climatiche e ambientali in opportunità renderà la transizione conforme e inclusiva per tutti.

L’impegno del Sindacato è di sostanziale importanza nella costituzione di una nuova Europa solidale; nel periodo di programmazione 2021-2027 l’attenzione è posta dal Next Generation EU (strumento finanziario temporaneo da 750 miliardi di euro, per contribuire ad una ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa) al PNRR.

Le proposte saranno un momento fondamentale di discussione, approfondimento ed elaborazione per gli interventi che l’Unione Europea intende adottare, di un possibile cambio di passo nella complessiva visione politica comunitaria. Sarà l’occasione di confronto su quanto sono determinanti le politiche internazionali ed europee nella definizione delle politiche nazionali, a partire dalla definizione dei capitoli di spesa. Il dibattito si concentrerà soprattutto su come e in che misura le idee di rinascita e sviluppo, elementi strategici per il futuro del paese, possono essere al centro delle strategie di investimento del governo nell’ambito del programma Next Generation EU e PNRR.

Per una governance europea più efficace a livello economico, sociale e ambientale è necessario promuovere un’Europa più sostenibile attraverso la promozione di una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, modelli diversi di produzione e consumo, il rispetto degli obiettivi Kyoto 2020 sulle emissioni di carbonio.

Potenziare strategie industriali e di innovazione che comprendano tecnologie sostenibili, elevata produttività, manodopera altamente qualificata, accertata l’importanza della produzione manifatturiera europea, maggiori stanziamenti per ricerca e sviluppo, ed una migliore agenda regolativa basata non solo su criteri economici ma anche sociali ed ecologici.

Adottare un approccio al commercio internazionale che includa il rispetto dei diritti e degli standard ILO (International Labour Organization); che promuova l’occupazione di qualità in Europa e fuori dell’Europa, che si opponga ad una liberalizzazione aggressiva nei paesi in via di sviluppo e che cerchi una maggiore coerenza fra politica commerciale e obiettivi sociali, ambientali e di sviluppo.

Le questioni sono interconnesse, sostenibilità, transizione energetica, economia circolare, devono essere comprese in un’unica prospettiva, come ci dice Angelo Colombini Segretario Confederale della CISL, coautore del libro ‘’Transizione ecologica, energetica e lavoro”. Serve una visione strutturale ‘’da tempo in Europa si è compreso che l’economia circolare non è uno slogan ambientalista o una questione per tecnici, ma una chiave per affrontare i cambiamenti in corso nell’economia e per avviare una riorganizzazione industriale diffusa, […] poiché rappresenta una delle quattro aree d’intervento su cui si struttura la linea strategica relativa alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, nell’ambito del PNRR’”.

Secondo l’autore, quattro sono i punti focali su cui si concentra il dibattito:

-Fare sistema: non è tempo, di affrontare il problema con slogan o buoni propositi, ma con azioni concrete, che vedano il sindacato, gli imprenditori, gli enti locali e governo collaborare per definire un unico piano di azione, affinché l’economia circolare sia la bussola del cambiamento e del rilancio del paese.

-Rifiuti come risorse: l’Italia è un paese povero di materie prime, la gestione del ciclo dei rifiuti è fondamentale per favorire una transizione ecologica per il settore manifatturiero. Nel frattempo l’adozione di strumenti come i criteri ambientali minimi, potrebbero favorire tale processo con la diffusione degli appalti verdi nelle pubbliche amministrazioni e nel Codice degli appalti.

-Nuove opportunità: dalle gravi conseguenze economiche generate dalla pandemia, è necessario consolidare investimenti che dovranno essere realizzati attraverso l’utilizzo del programma Next Generation EU. Impresa verde ed economia circolare rappresentano aree d’intervento nell’ambito riguardante la “rivoluzione verde e transizione ecologica” prevista dal PNRR.

-Formare competenze green: è necessario il contributo di scuola e università, per la formazione di nuove competenze green.

Sulla scia delle nuove proposte ecosostenibili Genova, è la prima grande città italiana a sperimentare il trasporto pubblico gratuito, riducendo le emissioni di CO2. Determinante è stata l’analisi di Legambiente del 2019, che registrava un preoccupante tasso di inquinamento dovuto proprio al traffico veicolare, piuttosto che alle attività portuali e al riscaldamento domestico. Il Presidente di Amt (Azienda Mobilità e Trasporti) di Genova Marco Beltrami ha stimato un costo per l’azienda di circa 600 mila euro per l’intera durata della sperimentazione, che ha definito «sopportabile». A Torino, presso il Politecnico sono stati proclamati i primi due laureati in “Climate Change” del corso di laurea magistrale in Ingegneria per ‘’Ambiente e il territorio’’. I futuri ingegneri affronteranno le sfide ambientali che riguardano l’interazione tra le componenti naturali (aria, acqua, suolo, biosfera) e l’uomo e di potenziare soluzioni sostenibili per le attività umane. Il corso è interamente in lingua inglese, divenendo così il primo corso di ingegneria in Europa dedicato ai cambiamenti climatici. L’orientamento in “Climate Change” è parte integrante del progetto cambiamenti_climatici@polito, finanziato dal MUR che ha riconosciuto il DIATI tra i “Dipartimenti di Eccellenza” che hanno ottenuto fondi straordinari per il quinquennio 2018-2022.

La Commissione europea appoggia gli Stati membri dell’UE per progettare e attuare riforme che favoriscono la transizione verde e il conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo. Coopera a fissa le procedure richieste, nelle amministrazioni centrali e locali, a realizzare le strutture di coordinamento indispensabili per l’attuazione delle politiche verdi.

Per affrontare queste sfide, la DG REFORM sostiene gli Stati membri nei seguenti settori: bilancio verde e tassazione ecologica, appalti verdi, finanziamenti e investimenti sostenibili. In questo, l’Italia concentra il suo interesse nel portare avanti la riforma fiscale ambientale, anche attraverso la riforma dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazione ambientale e una più ampia riforma fiscale.

Dal 2 al 4 dicembre 2021 si è tenuta la 7° Conferenza ‘’Rome MED-Mediterranean Dialogues’’, promossa dal MAECI (Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale) e da ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), sulle sfide di oggi e il futuro del Mediterraneo oltre la pandemia. Fra i temi trattati oltre alle differenze strutturali dei sistemi economici e sociali locali, il dibattito si è concentrato sul tema ‘’Circular approaches for the middle east sustainable development’’. Nei paesi della regione MENA sono già stati intrapresi progetti volti a promuovere pratiche di economia circolare. È indispensabile confrontarsi, su come promuovere ulteriormente tali le pratiche sia nel settore pubblico che in quello privato.

Tags: clima

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