Bruxelles – Le vaccinazioni anti-COVID avanzano. Nell’Unione europea ad ricevuto almeno una dose sono l’84,4 per cento di tutti i maggiorenni residenti nel territorio dell’UE, mentre la doppia dose riguarda adesso l’80 per cento di tutti i cittadini dai 18 anni in su. Un risultato, quello certificato dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC), che induce la Commissione europea a usare toni se non trionfalistici certamente entusiasti.
La commissaria per la Salute, Stella Kyriakides, parla di raggiungimento di “un’altra pietra miliare raggiunta” nella lotta alla pandemia, ed esorta tutti ancora una volta a “continuare con le vaccinazioni e i richiami”, poiché questi “offrono la migliore protezione dagli effetti più gravi del virus”.
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Se i dati percentuali indicano un tasso dell’80 per cento di maggiorenni con doppia dose, in termini assoluti si contano allo stato attuale oltre 312 milioni di over 18 con almeno una dose di siero anti-COVID, mentre quelli con due dosi sono 296,5 milioni. A essere indietro nella campagna di immunizzazione sono ancora una volta Bulgaria e Romania. Qui il tasso di prime somministrazioni sono rispettivamente del 34,1 per cento e 49,3 per cento. L’indice delle popolazione adulta con due dosi è invece rispettivamente ferma al 33,2 per cento e 48,5 per cento. Bene l’Italia. Sia il tasso di prime dosi (89,7 per cento) sia il tasso di seconde dosi (83,6 per cento) sono al di sopra della media a dodici stelle.