Bruxelles – La variante Omicron smorza la fiducia di imprese e lavoratori. A dicembre l’indice del sentimento economico (ESI) è diminuito sia nell’UE (-2,1 punti a 114,5) che nell’area dell’euro (-2,3 punti a 115,3). Per la prima volta da gennaio 2021, anche l’indicatore delle aspettative occupazionali è diminuito (-1,4 punti a 114,2 nell’UE e -1,6 punti a 114,0 nell’eurozona). Ufficialmente, rileva la Commissione europea nel diffondere i dati, nell’UE, il calo dell’ESI è dovuto da un netto calo dei servizi e, in misura minore, del commercio al dettaglio e della fiducia dei consumatori. Tra le maggiori economie dell’UE, l’ESI è cresciuto solo in Polonia (+0,6). Peggiora invece la fiducia nei Paesi Bassi (-4,1), Germania (-2,8), Francia (-2,1), Italia (-1,6) e Spagna (-0,8).
La fiducia nei servizi è scesa notevolmente (-6,4) al livello più basso da maggio 2021. Il crollo è stato trainato da un calo in tutte le sue componenti, ovvero le opinioni dei gestori sulla domanda passata e attesa e sulla loro situazione aziendale passata. Il calo della fiducia del commercio al dettaglio (-2,6) è dovuto al deterioramento di tutte e tre le componenti, ovvero le valutazioni più basse dei gestori sulla situazione aziendale passata e attesa e un leggero recupero nelle valutazioni del volume delle scorte. L’ulteriore calo della fiducia dei consumatori (-1,4) ha riflesso un calo delle aspettative delle famiglie sulla situazione economica generale e della loro intenzione di effettuare importanti acquisti.
La fiducia nelle settore delle costruzioni è nuovamente leggermente migliorata (+0,9), eguagliando il valore più alto mai registrato a settembre 2018, trainata dalle migliori valutazioni dei gestori sul livello degli ordini, mentre le loro aspettative sull’occupazione sono rimaste sostanzialmente stabili. La quota di responsabili nel settore edile che indica la carenza di manodopera (31,2%) e di materiali e/o attrezzature (25,5%) come fattori limitanti l’attività edilizia ha raggiunto nuovi livelli record.