Bruxelles – La luna di miele tra i co-legislatori di Parlamento e Consiglio UE sulla nuova legislazione in materia di servizi e mercati digitali è durata appena un paio di riunioni. Dopo l’inizio dei triloghi (negoziati interistituzionali) sul Digital Markets Act l’11 gennaio e sul Digital Services Act il 31 gennaio, i due relatori per l’Eurocamera – rispettivamente il popolare Andreas Schwab e la socialdemocratica Christel Schaldemose – hanno riferito alla commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) che “non c’è nessuna intenzione di mettere in discussione gli elementi fondamentali emersi dai compromessi tra gruppi politici”.
Per quanto riguarda la legge sui servizi digitali, “già durante il primo trilogo abbiamo spinto su due temi principali”, ha spiegato la relatrice Schaldemose: “Prima di tutto sui cluster di emendamenti per una migliore tutela di consumatori e utenti, come i risarcimenti e la privacy, ma anche la ricerca di un buon equilibrio per le piccole e medie imprese e la valutazione degli obblighi per le piattaforme“. Durante il secondo round di negoziati previsto martedì prossimo (15 febbraio) a Strasburgo, “insisteremo ancora sulla necessità di aprire la scatola nera degli algoritmi”, ha aggiunto l’eurodeputata danese, mettendo in chiaro un aspetto fondamentale dell’approccio del Parlamento: “Siamo aperti e lavorare velocemente per raggiungere un accordo entro la fine della presidenza francese, ma senza compromettere la qualità legislativa“.
Molto più duro il relatore sulla legge sui mercati digitali Schwab, arrivato già alla seconda riunione con Consiglio e Commissione e in attesa del terzo appuntamento il prossimo primo marzo: “Gran parte del punti non problematici sono stati risolti, ma sul resto quanto offerto dalla presidenza del Consiglio non corrisponde a quanto ci aspettavamo“. Per l’eurodeputato tedesco “i miei colleghi hanno lavorato con grande lungimiranza sul mercato digitale” e per questo motivo “la nostra posizione deve essere la base dei compromessi, per noi non c’è possibilità di mettere in discussione gli elementi fondamentali“. Al centro delle trattative ci sono in particolare i valori-soglia, gli obblighi per i gatekeeper, le penalità e le cosiddette killer acquisition, le acquisizioni di società emergenti da parte delle aziende che dominano il mercato digitale
Posizioni condivise dalla presidente della commissione IMCO, Anna Cavazzini (Verdi/ALE): “C’è all’orizzonte un’opportunità unica di fare cose fondamentali nel modo più giusto possibile” ed ecco perché “dobbiamo difendere le nostre posizioni soprattutto nelle lunghe ore di lavoro tecnico che prepara i lavori delle riunioni”.