- L'Europa come non l'avete mai letta -
venerdì, 17 Ottobre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
  • Eventi
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Europee 2024
  • Fit for 55
  • Energia
  • Hge
  • Agrifood
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
No Result
View All Result
Eunews
No Result
View All Result

Home » Economia » Nuovo richiamo all’Italia sul MES, in gioco la credibilità del Paese

Nuovo richiamo all’Italia sul MES, in gioco la credibilità del Paese

I partner si aspettano la ratitica dell'accordo di riforma del fondo salva-Stati "il più presto possibile". A Bruxelles serpeggiano scontento, impazienza e sfiducia "C'è un impegno politico"

Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
22 Febbraio 2022
in Economia
striscione di protesta dei senatori della Lega a palazzo Madama contro il MES. La contrarietà in Parlamento impedisce la ratifica degli accordi trovati in sede europea. C'è in gioco la credibilità dell'Italia [foto: imagoeconomica]

MES, STRISCIONE DI PROTESTA IN AULA DEI SENATORI LEGA DURANTE IL QUESTION TIME DI GIUSEPPE CONTE

Bruxelles – Sul Meccanismo europeo di stabilità e la sua riforma l’Italia si gioca una bella fetta di credibilità politica, già in discussione per via di una voltafaccia ufficialmente mai bollato come tale ma di cui si inizia a temere lontani dai riflettori. Il tema sta riprendendo piede in Italia, ma non è mai stato derubricato a Bruxelles come nelle altre capitali. A oggi solo due Parlamenti nazionali non hanno ratificato l’accordo raggiunto in sede europea ormai più di un anno fa: Germania e Italia. Mentre per la prima c’è da attendere il pronunciamento della Corte costituzionale di Karlsruhe, per la seconda non ci sono scuse.

Si doveva partire con il nuovo regime l’1 gennaio 2022, ma si è ancora ostaggio dell’alta corte tedesca e ancor più di una politica italiana che rischia di perdere non solo la faccia. “Ci sono due Paesi che ancora non hanno ratificato, e non mi risulta ci siano stati sviluppi significativi nelle ultime settimane”, si mugugna a Bruxelles, dove ci si attende la fine di tutti gli indugi. “Non ci sono piani B” a mancate ratifiche. “C’è un impegno politico e facciamo affidamento su questo” e il suo rispetto. Tradotto: ne va della credibilità e dell’affidabilità dell’Italia.

La questione italiana sul MES risale al 2018. Furono i capi di Stato e di governo a dirsi d’accordo a dare nuovi poteri e mandato all’organismo inter-governativo, con l’obiettivo di farne uno strumento di stabilità bancaria e finanziaria. Si tratta di consentire all’organismo di Lussemburgo di intervenire in caso di crisi bancarie quando il fondo di risoluzione, da solo, non dovesse riuscire a farsi carico dell’insolvibilità dell’istituto di credito e la sua ristrutturazione. Gli Stati devono creare un paracadute finanziario (noto come backstop) attraverso contributi nazionali. Un fondo comune anti-crisi cui affiancare, in caso di necessità, il Mes come nuovo attore. 

L’accordo in sede di ministri economici è stato raggiunto il 30 novembre 202o. Ci hanno lavorato due governi, entrambi presieduti da Giuseppe Conte, e due diversi ministri, Giovanni Tria e Roberto Gualtieri. Il via libera preliminare di Conte, nel 2018, non vide opposizione né dall’ala leghista né dall’ala pentastellata dell’allora esecutivo giallo-verde. E’ solo quando la trattativa si chiuse che è iniziata la levata di scudi, frutto di ripensamenti. Movimento 5 Stelle e Lega si sono ritrovati alleati in chiave anti-MES, dopo averlo avallato. Da quel momento il lavorio parlamentare non ha saputo produrre il via libera necessario per un’entrata in vigore di quanto concordato.

Fuori dall’Italia è divenuto chiaro che il cortocircuito è tutto dell’Italia, di cui ora si mette in discussione la classe dirigente. Mario Draghi può dare garanzie e rassicurazioni, ma se non ha i numeri in Parlamento può fare poco. L‘Eurogruppo da tempo chiede al nuovo titolare di via XX settembre ragguagli in merito, e la riunione informale di venerdì sarà un nuovo momento per tornare a esigere chiarimenti. Anche perché la pazienza sembra in via di esaurimento. “L’Eurogruppo si aspetta che l’Italia proceda con la ratifica il più presto possibile”. Ne va della credibilità politica del Paese.

Tags: banchecrisi bancariaeurogruppoeurozonafondo salva statigiuseppe conteitalialegam5smario draghimeccanismo europeo di stabilitàmes

Eunews Newsletter

Ti potrebbe piacere anche

Alla prossima riunione dei ministri dell'Economia dei Paesi con l'euro Franco deve chiarire costa intende fare l'Italia con il MES [foto: Centre for European Policy Studies]
Economia

L’Eurogruppo attende Franco, su MES deve chiarire che succede in Italia

13 Gennaio 2022
Economia

Eurozona, gli ambasciatori firmano il trattato del nuovo MES. Ora la parola ai Parlamenti

27 Gennaio 2021
Made with Flourish

Il Rapporto Draghi in italiano

di Redazione eunewsit
9 Settembre 2024
CondividiTweetCondividiSendCondividiSend

Secondo articolo

di IT Withub
20 Dicembre 2024

Riassunto secondo articolo

Banane brandizzate Chiquita. Credit:   Justin Tallis / AFP

Quello che capita

di Redazione eunewsit
16 Dicembre 2024

kjashasaskdlasmnc ddddddddd

Credit: Tiziana FABI / AFP

Prova Programma 2

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

vfdvddfvdfvdvd

Borrell

Prova programma

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

cdfjlkdsjlkfjlfjkldfs

  • Chi siamo
  • Eventi
  • Contatti
  • L’Editoriale
  • 7 racconti di Diego Marani
  • Privacy Policy
  • Cookie policy

Eunews è una testata giornalistica registrata - Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

Copyright © 2023 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.

Attenzione