Bruxelles – Nuova linfa per le organizzazioni criminali. Le disgrazie del popolo ucraino potrebbero non finire con la morte dei loro cari, la distruzione delle loro case, la fuga dai bombardamenti russi. Ora, giunti in terre “sicure” potrebbero diventare preda delle organizzazioni criminali europee. E’ l’allarme che lancia oggi Europol, l’agenzia di coordinamento delle polizie dell’Unione europea.
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, quasi a tre milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina fino al 16 marzo scorso. “Nonostante questa crisi – afferma una nota di Europol -, le reti criminali potrebbero utilizzare questa situazione per ottenere ulteriori profitti e rafforzare le proprie attività”.
Europol evidenzia che la maggior parte delle persone che fuggono dall’Ucraina sono donne, bambini e persone vulnerabili, “che sono le vittime ideali delle reti criminali coinvolte nella tratta di esseri umani. Con più di un milione di bambini che si dice abbiano lasciato l’Ucraina durante la guerra, i minori non accompagnati che arrivano nell’UE sono particolarmente a rischio”.
Le donne e i bambini “sono maggiormente a rischio di sfruttamento sessuale e lavorativo così come la criminalità forzata e l’accattonaggio o altre attività criminali”, ammonisce la polizia europea, la quale sottolinea che le aree di maggiore preoccupazione sono “le zone di confine, i centri di accoglienza e di accoglienza nonché snodi di trasporto come stazioni ferroviarie e di autobus”.
L’uso di gruppi di social media (creati da volontari che assistono i rifugiati) in cui vengono pubblicate le richieste e le offerte individuali di supporto “sono fonti di informazioni ideali per i gruppi criminali”, avverte Europol . Queste piattaforme di social media spesso contengono dettagli di informazioni sui rifugiati (posizione, numeri di telefono, immagini) e sui loro figli. I criminali “possono usarli come piattaforme per identificare e contattare potenziali vittime”. Un altro rischio è che i criminali si presentino ai centri di accoglienza come volontari.
L’ammonimento è dunque che “i Paesi che accolgono rifugiati dall’Ucraina devono rimanere vigili per tentativi di reclutamento di potenziali vittime della tratta di esseri umani”.