Bruxelles – La regione balcanica ha accolto il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e con lui la proposta della comunità geopolitica europea. Nel corso della sua visita in Serbia, Albania e Bosnia ed Erzegovina, il numero uno del Consiglio ha incassato due importanti via libera – dal presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, e dal premier albanese, Edi Rama – a quanto avanzato mercoledì scorso (18 maggio), sia a proposito del progetto di convergenza sulle sfide comuni con i partner UE, sia per gli sforzi di riforma del processo di allargamento dell’Unione.
Belgrado vede “con piacere e speranza” la possibilità di unirsi al progetto della comunità geopolitica europea, che sarà discussa al Consiglio del 23-24 giugno e parallelamente al vertice con i leader dei Balcani Occidentali convocato a Bruxelles proprio per giovedì 23 giugno. “Non vedo nulla di negativo per la Serbia“, ha commentato nel corso della conferenza stampa congiunta il presidente Vučić, riconoscendo nell’iniziativa proposta un “passo avanti” per tutta la regione balcanica. Come sottolineato da Michel, “la comunità geopolitica europea consentirebbe incontri regolari di alto livello, scambi di idee su interessi comuni e coordinamento”, agevolando il processo di adesione all’UE: “Sostengo pienamente l’idea di accelerarlo e di renderlo più efficiente”, ha aggiunto il leader del Consiglio.
Da Tirana, il premier Rama ha espresso “pieno sostegno” a un progetto che offrirebbe “un’immediata integrazione politica” all’Albania e a tutti i Paesi della regione che da anni attendono di diventare nuovi membri dell’Unione Europea. Parlando alla stampa dopo l’incontro con Michel, il primo ministro albanese ha ribadito la necessità per i Ventisette di “superare questa fase in cui le nostre relazioni passano solo attraverso i capitoli o i cluster del processo di integrazione europea“, che da anni stanno bloccando l’avvio dei negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord (in particolare a causa del meccanismo di veto dei singoli Paesi membri UE). Per Rama è “estremamente importante” che i sei Paesi balcanici possano accedere a una piattaforma politica per discutere di questioni comuni mentre, contemporaneamente, i governi lavorano per soddisfare i criteri di adesione all’Unione. Ecco perché la proposta di conferire lo status di “membro associato UE” viene vista positivamente dai leader della regione e in particolare da chi è da anni a un passo dall’inizio dei negoziati di adesione.
Ma per la stabilizzazione dei Balcani Occidentali è anche cruciale trovare una soluzione per risolvere la crisi politico-istituzionale in Bosnia ed Erzegovina, che rischia di avere ripercussioni in tutta la regione. “Il cammino verso l’UE è tracciato con le 14 priorità-chiave e ora occorre eliminare gli ostacoli con azioni concrete sull’agenda delle riforme politiche, sociali ed economiche”, ha ricordato il presidente Michel in conferenza stampa dopo l’incontro a Sarajevo con i tre membri della Presidenza tripartita del Paese. È proprio per soddisfare questo obiettivo che “nelle prossime settimane sarà convocata una riunione a Bruxelles per elaborare una tabella di marcia che definisca le riforme prioritarie e gli accordi politici necessari”, ha reso noto lo stesso leader del Consiglio. Alla riunione di alto livello, che si dovrebbe tenere prima del vertice UE di giugno, dovrebbero essere presenti tutti e tre i leader del Paese: il serbo-bosniaco Milorad Dodik, il croato-bosniaco Željko Komšić e il bosgnacco Šefik Džaferović.