Bruxelles – Basta condivisione di informazioni con la Russia in ambito Interpol, organizzazione dalla quale dovrebbe probabilmente essere esclusa. E’ quello che chiede il Parlamento europeo in una raccomandazione approvata oggi a larga maggioranza.
I deputati considerano l’invasione russa dell’Ucraina una “minaccia diretta” alla cooperazione internazionale in materia di forze dell’ordine e il continuo accesso della Russia ai dati dell’Interpol “sta mettendo in pericolo la cooperazione dell’UE con l’organizzazione di polizia”. Pertanto, il Parlamento sostiene “la rimozione dei diritti di accesso ai dati dell’Interpol da Russia e Bielorussia e di considerare di estrometterla del tutto dall’Interpol”. La Russia è uno dei principali emittenti di “avvisi rossi” e il Parlamento europeo ha precedentemente condannato l’uso di mandati d’arresto per perseguire i giudici lituani in relazione all’indipendenza del paese dall’Unione Sovietica.
I deputati hanno adottato queste proposte all’interno delle raccomandazioni per un accordo di cooperazione Ue-Interpol (Organizzazione internazionale di polizia criminale), che è attualmente in fase di negoziazione. La relazione è stata adottata con 607 voti favorevoli, 13 contrari e 11 astenuti.
In particolare, i deputati vorrebbero che l’accordo concedesse accesso alle banche dati dell’Interpol alle agenzie dell’Ue Europol (l’Agenzia dell’UE per la cooperazione nell’ambito delle forze dell’ordine), EPPO (l’ufficio del pubblico ministero europeo), Eurojust (l’Agenzia dell’UE per la cooperazione in materia di giustizia penale) e Frontex (l’agenzia europea Agenzia della Guardia Costiera e di Frontiera). Attualmente, nell’Ue, solo gli Stati membri hanno accesso alle 19 banche dati dell’Interpol, mentre le agenzie dell’Ue non hanno modo di scambiare queste informazioni.
Nell’ambito dell’accordo, i deputati chiedono garanzie sul rispetto delle norme europee sulla protezione dei dati durante il trasferimento tra l’Ue e l’Interpol. Il nuovo accordo dovrebbe esplicitare chiaramente le finalità per le quali i dati possono essere trasferiti e bloccare la conservazione dei dati per un periodo più lungo di quanto necessario per tali finalità. Inoltre, dovrebbe garantire che i dati personali non possano essere trasferiti se utilizzati in relazione a condanne a morte o trattamenti disumani. In caso di violazione della protezione dei dati, i deputati vorrebbero procedure chiare e requisiti minimi di trasparenza.
I deputati notano che gli “avvisi rossi “dell’Interpol, che sono richieste di arresto di una persona in un altro Paese, sono stati utilizzati in modi politicamente motivati e l’attuale elaborazione degli avvisi rossi da parte dell’Interpol non è sufficientemente trasparente. Per migliorare la situazione i deputati vorrebbero vedere la pubblicazione annuale dei dati su questi avvisi suddivisi per Paese. I dati potrebbero poi essere utilizzati per creare profili di rischio per segnalazioni abusive e la loro diffusione. Poiché “i regimi autoritari possono tentare di abusare degli strumenti dell’Interpol”, la Commissione dovrebbe istituire un meccanismo di verifica per scambiare informazioni sugli avvisi abusivi e rimuoverli ove necessario, sostengono i deputati.