Bruxelles – Dopo la pandemia di Covid-19, la crisi energetica. Ma la risposta per il Movimento 5 Stelle è la stessa e passa dall’Unione Europea: “Da febbraio/marzo, quando il tema dell’energia non era così al centro del dibattito, dicevamo che sarebbe accaduto quello che purtroppo stiamo vivendo e chiedevamo già allora un Energy Recovery Fund“, sottolinea l’ex-sindaca di Torino e candidata M5S alle elezioni del 25 settembre, Chiara Appendino.
In un’intervista all’agenzia di stampa Gea – Green Economy Agency (dello stesso gruppo Hub Editoriale, di cui Eunews fa parte), Appendino traccia un parallelismo tra “l’esperienza che ha avuto Giuseppe Conte [allora premier italiano, ndr] nell’ambito della pandemia” e la necessità di “un approccio simile sull’energia”, che abbia come punto-cardine la “risposta solidale dell’Europa” con “un intervento economico ma anche una definizione di regole più comuni possibili”.
Si aprono le porte a un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia, ma Appendino ricorda che “ok al price cap, ma aggiungo anche una revisione di come funziona il mercato del gas e poi quello elettrico“, sull’onda lunga dell’intervento strutturale promesso dalla Commissione Europea per l’inizio del prossimo anno. Serve anche “una politica di acquisto comune, per andare a ridurre il più possibile la dipendenza dalla Russia e rendere l’Europa più forte e meno ricattabile“.