Bruxelles – “Sarà interessante capire la posizione di Manfred Weber sull’Italia”. Pedro Marques, vicepresidente del gruppo S&D in Parlamento europeo, non può restare né indifferente né in silenzio di fronte all’esito delle elezioni italiane, e guarda con una certa preoccupazione le possibili implicazioni del voto. Il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni pone una seria di interrogativi su un ampio ventaglio di questioni, a partire dalla natura del Ppe. I socialisti europei vogliono essere certi che la famiglia del centro-destra europea tradizionalmente pro-europeista possa ancora avere un ruolo credibile. Nell’intervista concessa a un ristretto gruppo di media europei, tra cui Eunews, Marques non può non puntare il dito contro il leader di Partito popolare europeo e gruppo parlamentare. “Discuteremo con Weber e Berlusconi della posizione di Putin”, considerando che il partito di Berlusconi, Forza Italia, membro del PPE, governerà a breve con l’estrema destra.
EUNEWS: Sembra che alcuni deputati del Ppe siano preoccupati per questa alleanza FdI-FI. Lei come la vede?
Pedro Marques: “Ci sono degli europarlamentari che non la stanno vivendo bene, ma queste reazioni non sono state così rumorose. Il problema con il PPE è che si preoccupano sempre, e poi vanno comunque avanti. Per chi fa parte dei popolari, io vedo una grande responsabilità per quello che sta accadendo. Dal nostro punto di vista il PPE sta normalizzando sempre di più le forze di estrema destra, e ciò è pericoloso. Non sono stati capaci di espellere Fidesz, alla fine è stato il partito di Orban a prendere la decisione di andarsene. Quello che è accaduto con l’Italia è anche più pericoloso, perché il PPE ha deliberatamente deciso di rompere il cordone sanitario creato all’inizio della legislatura. Lo stanno distruggendo”.
E: Il partito di Giorgia Meloni non era toccato da questo cordone sanitario, però…
PM: “E’ vero che il gruppo dei Conservatori ECR è stato coinvolto in accordo politici in Parlamento. Non sono sicuro che all’inizio della legislatura il cordone sanitario fosse estendibile ad altre forze politiche, ma è innegabile che ci sono problemi con alcuni membri dell’ECR”.
E: Queste elezioni italiane possono avere un impatto sull’UE?
PM: “Senza dubbio”.
E: Vede il rischio di una minoranza di blocco in Consiglio, con Ungheria, Polonia, Italia, Svezia e presidenza ceca di turno?
PM: “Questo sarebbe molto negativo. Certamente Paesi come l’Ungheria si sentono più fiduciosi per quanto riguarda nuove possibili alleanze. Ma abbiamo regole”.
E: A tal proposito, due giorni prima delle elezioni la presidente von der Leyen ha detto che nel caso le cose prendessero una direzione difficile ci sono strumenti per correggerla. Non crede che questa dichiarazione abbia favorito la destra?
PM: “No, non credo. Come detto, abbiamo regole. In tal senso, parliamo la stessa lingua della presidente della Commissione. Quindi sottoscrivo le sue parole. Sono fiducioso che il nuovo governo conosca queste regole”.
E: L’Ungheria ha annunciato una consultazione pubblica sulle sanzioni energetiche dell’Ue contro la Russia. Il rischio che altri possano seguire questo esempio vi preoccupa?
PM: “Abbiamo visto anche prima di questo annuncio come l’Ungheria abbia iniziato a muoversi in direzione contraria a quella dell’Ue. Condanniamo ogni tentativo di bloccare le sanzioni. Per noi, un tetto sul prezzo del gas russo venduto all’estero è la cosa giusta da fare”.