dall’inviato a Strasburgo – La Repubblica ceca intende provare a scrivere la storia dell’integrazione europea, chiedendo ai leader di esprimersi sull’ingresso di Romania e Bulgaria all’interno dell’area Schengen di libera circolazione. “Auspichiamo di avere l’unanimità al vertice del Consiglio europeo di dicembre“, fa sapere Mikulas Bek, ministro per gli Affari europei di Praga, nel corso del dibattito richiesto dall’Aula del Parlamento europeo. La presidenza di turno del Consiglio dell’Ue non solo apre alla possibilità di completare quello che Bek definisce “l’elemento mancante” del progetto comune, ma è decisa a fare dell’allargamento Schengen una questione di priorità, anche grazie al sostegno arrivato da Berlino. “Vogliamo registrare progressi e permettere a questi Paesi di entrare”, assicura ai parlamentari di tutti i gruppi politici. A cui poi precisa: “La Repubblica ceca sostiene pienamente anche l’ingresso della Croazia”.
Il Parlamento le idee sull’argomento le ha molto chiare, e da tempo. La richiesta di includere Bulgaria e Romania l’aveva avanzata già nel 2018, ma in Consiglio gli Stati membri non hanno mai saputo dare seguito. Prima per il veto incrociato di Finlandia e Paesi Bassi, oggi ancora per le resistenze olandesi. I governi di Sofia e Bucarest hanno volontariamente e volutamente deciso di organizzare una missione di verifica, per fugare i dubbi e dimostrare che tutte le carte sono in regola. Verrà condotta dal 9 al 15 ottobre, così da permettere all’Eurocamera di votare, nella plenaria della settimana successiva (17-20 ottobre) la nuova risoluzione che chiede ai leader di dare quel via libera che si attende da anni.
“Un gesto di trasparenza senza precedenti che saluto con piacere”, rimarca Margaritis Schinas, commissario per la Promozione degli stili di vita europei e coordinatore per l’Unione della sicurezza. Anche lui, come Bek, è convinto che l’allargamento di Schengen vada completato. “Bulgaria e Romania hanno compiuto tanti progressi, e aspettano da anni. Nel frattempo continuano a rispettare le regole, contribuendo alla nostra sicurezza”. Adesso “è tempo che l’area Schengen continui a espandersi”. Una simile evoluzione, e una simile decisione politica, “rafforzerebbe la nostra sicurezza e la nostra coesione”.