Bruxelles – Ventisette anni, di origini italiane e algerine, cresciuto a Drancy, una delle banlieu più povere di Francia, a nord di Parigi. Il profilo di Jordan Bardella, nuovo presidente del partito dell’estrema destra francese, il Rassemblement National (RN), è di quelli su cui scommettere. Marine Le Pen gli ha lasciato la guida del “giocattolo” di famiglia, il partito fondato dal padre Jean-Marie cinquant’anni fa con il nome di Front National: la leader di RN, dopo 11 anni di presidenza, ha formalizzato la sua rinuncia nel corso del Congresso del partito tenutosi in questi giorni alla Maison de Mutualité di Parigi.
L’investitura del giovane Bardella, europarlamentare dal 2019, era avvenuta da tempo, e l’appoggio della presidente Le Pen ha reso la sua vittoria una mera formalità: nella votazione interna riservata ai 40 mila iscritti a RN, Bardella ha ottenuto l’84% dei voti, contro l’altro candidato Louis Aliot, sindaco di Perpignan.
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Nel suo discorso alla militanza del partito, il neo-presidente ha ringraziato la Francia per aver accolto la sua famiglia di origine italiana: il padre, Olivier Bardella, è nato in Francia da genitori italiani, la madre, Luisa Bertelli, è arrivata a Parigi da Torino quand’era ancora una bambina. Bardella, che si pone agli occhi degli elettori come esempio di un’integrazione perfettamente riuscita, fa parte del Rassemblement National dal 2012: nel 2017 è stato scelto come portavoce del partito, ruolo che ha ricoperto fino alle elezioni europee del 2019 in cui, a soli 23 anni, è stato eletto deputato a Bruxelles.
Bardella è considerato da molti come rappresentante dell’ala più estremista di un partito che, negli ultimi anni di presidenza Le Pen, si è reso protagonista di una trasformazione da formazione dichiaratamente di estrema destra a partito popolare che non vorrebbe essere né di destra né di sinistra. La sua linea politica identitaria, incentrata sulla difesa dei valori tradizionali francesi, si avvicina però alle posizioni dell’ancor più estremista Eric Zemmour, fermo sostenitore della teoria complottista della “grande sostituzione”, secondo la quale sarebbe in atto una cospirazione globale per sostituire i bianchi con persone di etnie differenti.
Il cambio di testimone alla guida del partito non significa tuttavia che Marine Le Pen abbia abdicato al suo ruolo di leader della destra populista transalpina: con Bardella presidente di RN, Le Pen potrà concentrarsi sul coordinamento degli 89 deputati eletti all’Assemblea Nazionale e preparare la sua probabile quarta corsa all’Eliseo nel 2027.