Bruxelles – Dopo quasi vent’anni di cooperazione con la Turchia in ricerca e innovazione, oggi la commissaria Ue Mariya Gabriel ha inaugurato il primo dialogo di alto livello con il ministro turco per l’industria e la tecnologia, Mustafa Varank. In agenda la produzione industriale green, gli investimenti in energia rinnovabile e le smart cities.
Uno step fondamentale era stato compiuto con l’adesione di Ankara al programma europeo Horizon 2020 e poi, lo scorso gennaio, con la riconferma per Horizon Europe, valido fino al 2027. Solo nel 2020, con il primo Horizon, la Turchia aveva ricevuto 277 milioni di euro per finanziare progetti di sostenibilità, di innovazione nel campo medico, di produzione di energia pulita e per la mobilità di scienziati e ricercatori.
“Oggi collaboriamo già a più di 100 progetti, ma mi aspetto una cooperazione ancora più stretta”, ha dichiarato nel punto stampa congiunto la commissaria Ue. Mariya Gabriel ha voluto sottolineare poi la partecipazione di Izmir e Istanbul alla Climate Neutral and Smart Cities Mission, “un chiaro segno che Ue e Turchia viaggiano sulla stessa linea”.
Da parte sua, il ministro Varank ha ricordato l’importanza di aggiornare l’accordo di unione doganale tra Ue e Turchia, in vigore dal 1995, grazie al quale Ankara “ha raggiunto nel 2021 un volume commerciale di 178 miliardi di euro”. Per la Turchia la cooperazione sempre più stretta in ricerca e innovazione è parte degli step che possono avvicinare il Paese all’agognata adesione ai 27 dell’Ue, partita aperta nel 1999: “L’adesione piena all’Unione europea continua a essere un obiettivo strategico”, ha dichiarato Mustafa Varank, “che porterebbe benefici a entrambe le parti”.