Bruxelles – Giuseppe Conte torna a Bruxelles e cerca casa per la delegazione del Movimento 5 Stelle. L’ex premier ha avuto “un ampio confronto” con il bureau del gruppo dei Verdi/Ale, per mettere a fuoco questioni di politica economica e sociale e trovare le convergenze che potrebbero portare gli eurodeputati del Movimento ad aderire alla coalizione ecologista e dell’Alleanza Libera Europea (Ale). “Non siamo alla ricerca di un gruppo in modo casuale”, ha precisato il leader dei 5 stelle, sottolineando al contempo “la consonanza, soprattutto per quanto riguarda la giustizia ambientale e la giustizia sociale”, con la formazione politica guidata dal belga Philippe Lamberts e dalla tedesca Terry Reintke.
Con la presidenza dei Verdi/Ale, Conte “continuerà a aggiornarsi” in vista di un possibile ingresso nel gruppo. “Ci stiamo ragionando”, ha ammesso il presidente del Movimento. Sono passati meno di dieci anni da quando il primo leader dei 5 Stelle, Beppe Grillo, aveva provato a intavolare trattative con entrambe le formazioni, ricevendo dei sonori due di picche a causa della forte vocazione euroscettica dei grillini. Che, alla fine, confermarono il loro anti-europeismo unendosi al partito al partito euroscettico britannico, l’Ukip guidato da Nigel Farage. “Quei tempi sono lontani, è stato un errore di gioventù“, ha commentato Conte, smarcandosi dal suo predecessore e evidenziando ancora una volta “il percorso evolutivo e il nuovo corso” che i 5 stelle hanno inaugurato sotto la sua guida.
L’incontro con Ursula von der Leyen
L’ex presidente del Consiglio ha approfittato della visita a Bruxelles per incontrare Ursula von der Leyen, che l’ha ricevuto a telecamere spente al Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea. “È stata l’occasione per confrontarci sui principali dossier europei, in particolare sulla revisione del Patto di stabilità e crescita“, ha dichiarato Conte. E poi la risposta europea all’Inflation Reduction Act di Joe Biden, che il leader pentastellato vorrebbe prendesse la forma di “un piano di sovranità europea” per garantire maggiore competitività alle imprese dei Paesi membri.
Conte ha espresso alla presidente dell’esecutivo comunitario le proprie preoccupazioni su uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 stelle, il tema delle politiche del lavoro e salariali. Secondo l’ex premier l’Italia “è fanalino di coda in Europa”, un Paese con “delle paghe da fame” che va in controtendenza rispetto alle politiche perseguite da tutti gli Stati membri. Conte ha puntato il dito contro il governo Meloni, colpevole di “voler smantellare il decreto dignità dopo aver affossato il reddito di cittadinanza”, causando così “un precariato ancora più diffuso”.