Bruxelles – Prevenzione, lotta al cancro, salute alimentare, malattie trasmissibili e politica farmaceutica. Inizia a prendere forma il mandato politico che avrà la nuova sottocommissione permanente del Parlamento europeo dedicata alla salute pubblica. Sarà una ‘costola’ dell’attuale commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza dell’Eurocamera (ENVI), e nasce con l’idea di riservare alla salute pubblica uno spazio più importante di quello che attualmente ricopre nel dibattito politico a Bruxelles.
Dopo l’accordo politico raggiunto dai tre principali gruppi all’Europarlamento – il Partito popolare europeo (PPE), i Socialisti&Democratici (S&D) e i liberali di Renew Europe – l’istituzione della sottocommissione è finita nei giorni scorsi in mano del servizio giuridico del Parlamento europeo e approderà al voto dell’Eurocamera martedì nella sessione plenaria che prende il via oggi a Strasburgo (13-16 febbraio). “Non è stata una battaglia semplice, inizialmente non c’era accordo tra i gruppi politici e anche il gruppo dei Socialisti&Democratici era abbastanza spaccato”, spiega a Eunews l’eurodeputata dem Alessandra Moretti, membro della commissione Envi che ha contribuito alla realizzazione della sottocommissione.
“Proprio con la pandemia abbiamo capito che non avere una commissione che parlasse solo di sanità e la capacità di condizionare la commissione ENVI era assolutamente necessario”, ha aggiunto l’europarlamentare, sottolineando che al Parlamento è perfettamente chiaro che “i cittadini europei chiedono che sulla salute l’Europa ci sia e abbia più competenze”. Per ora l’Ue non ne ha in materia, sono attribuite solo agli stati membri, “ma il fatto che nasca una sottocommissione significa che stiamo andando nella giusta direzione”, ha concluso.
La nascita della sottocommissione è frutto di un accordo politico tra gruppi, una delle richieste degli S&D è che della nuova sottocommissione facciano parte solo i membri di Envi, senza fare entrare membri di altre commissioni. Quanto alla presidenza sembra ancora presto per parlarne, ma la scelta potrebbe ricadere su un eurodeputato in quota S&D, dal momento che a Renew spetta la presidenza di Envi con l’eurodeputato francese Pascal Canfin. Se approvata in plenaria, l’idea è quella di istituire la sottocommissione già entro la fine della legislatura, nel 2024.
Da quando è scoppiata la pandemia Covid,l’Europarlamento ha dato vita già a due commissioni speciali con mandati specifici e limitati nel tempo: una è la commissione COVI, nata per “apprendere le lezioni dalla pandemia”, mentre l’altra, BECA, si occupa di attuare il piano dell’UE per sconfiggere il cancro. Le commissioni speciali hanno però un mandato a tempo e non hanno poteri legislativi diretti: questa volta si sceglie un’altra modalità, quella della sottocommissione, per renderne i lavori permanenti e anche se non nell’immediato assicurargli poteri legislativi diretti. Quindi senza passare per il via libera della commissione Envi.
Non è solo una delle ‘lezioni’ apprese dalla pandemia. Per il Parlamento europeo sarà anche una sorta di rivincita dopo essere stato escluso dalle competenze della nuova HERA, l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, lanciata a settembre 2021 come conseguenza della pandemia. Nella nuova agenzia che dovrebbe migliorare la risposta dell’Ue alle crisi sanitarie, la Commissione Ue ha relegato il ruolo del Parlamento alla sola approvazione del bilancio, suscitando un certo risentimento da parte dell’istituzione. “Un altro esempio di quanto l’Europarlamento non sia tenuto in considerazione in maniera adeguata”, ha spiegato Moretti. La sottocommissione sarà un “segnale che vogliamo mandare al Consiglio e alla Commissione del fatto che il Parlamento vuole esercitare il potere che gli hanno dato i cittadini” attraverso l’elezione diretta dei suoi rappresentanti.
Nel mandato della sottocommissione fanno capolino vari temi. Dalla prevenzione (lotta contro la resistenza antimicrobica, le vaccinazioni) al piano europeo di lotta al cancro, che deve essere implementato. Poi ancora la salute alimentare con tutta la questione dell’etichettatura degli alimenti e delle bevande, anche alcoliche, che è attualmente uno dei dossier più discussi in Italia dopo il via libera all’etichetta salutista in Irlanda alla risposta alle malattie trasmissibili. Infine, l’organismo dovrebbe occuparsi anche di politica farmaceutica, ricerca ed innovazione, in attesa che la Commissione europea presenti il prossimo 14 marzo la proposta di revisione della strategia farmaceutica.