Dall’inviato a Strasburgo – I tempi sono maturi: la Commissione europea presenterà la propria proposta per la creazione di un comitato etico indipendente comune a tutte le istituzioni Ue. Il terremoto provocato dal Qatargate, lo scandalo di corruzione che vede coinvolti membri e ex membri dell’eurocamera, ha accelerato l’agenda della commissaria Ue per i Valori e la Trasparenza, Vera Jourova, che già da tempo è in contatto con le altre istituzioni comunitarie per trovare un accordo congiunto sull’organo interistituzionale che possa “stabilire i più alti standard comuni etici e di trasparenza”.
Oggi (14 febbraio) a Strasburgo, Jourova ha annunciato che l’attesa è finita: la prossima settimana la proposta sarà messa sul tavolo. Il comitato etico “garantirà meccanismi di controllo simili” a tutte le istituzioni, rispettando tuttavia “le differenze tra le istituzioni stabilite dai trattati”. L’esecutivo von der Leyen l’aveva messo nel mirino fin dal suo insediamento, nel 2019: per due anni, il Parlamento Ue ha lavorato sulla sua posizione in merito, definita con l’adozione di una risoluzione nel settembre 2021. Forte della volontà parlamentare, e dell’esperienza già maturata attraverso il Comitato etico indipendente della Commissione, lo scorso giugno la presidente von der Leyen ha inviato una lettera ai leader di Consiglio e Parlamento in cui sottolineava l’urgenza della questione. Urgenza ribadita da von der Leyen all’indomani degli arresti di Eva Kaili, Pier Antonio Panzeri e Francesco Giorgi, l’11 dicembre, che hanno acceso i riflettori sulla permeabilità delle istituzioni europee a fenomeni di corruzione esterna.
Anche il Parlamento europeo, nel fervore di quei giorni, aveva approvato in fretta e furia una risoluzione in cui sosteneva l’immediata istituzione di un organismo etico capace di esprimersi sulle incompatibilità delle attività degli eurodeputati, di imporre sanzioni e di presentare proposte per migliorare la trasparenza. Il tempo dei rinvii sembra essere finito. “Occorre istituirlo entro fine legislatura”, ha dichiarato a proposito il capodelegazione del Partito Democratico, Brando Benifei, ricordando che “sono passati anni di lavoro” e di questo organismo ancora “non c’è traccia”.