Bruxelles – Voli aerei e alloggi pagati dal governo di Doha dal 2015 al 2021, e una procedura per verificare gli eventuali conflitti di interesse che lascia più di qualche legittimo dubbio. La mediatrice europea, Emily O’Reilly, in una lettera alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto chiarimenti sui viaggi di lavoro effettuati in Qatar dal direttore generale del dipartimento Trasporti della Commissione (Dg Move), l’estone Henrik Hololei.
I soggiorni di Hololei in Qatar coincidono con il periodo in cui l’esecutivo comunitario era impegnato a negoziare con il governo qatariota l’accordo sul trasporto aereo che garantirebbe alla compagnia di bandiera Qatar Airways l’accesso illimitato al mercato Ue, ovvero la possibilità di operari voli diretti da e per qualsiasi aeroporto dell’Unione Europea. Firmato nell’ottobre 2021, il processo di ratifica è stato poi congelato lo scorso 15 dicembre a causa dello scoppio del Qatargate. “Il governo del Qatar e organizzazioni ad esso vicine che pagano le spese di viaggio per il più alto funzionario della Dg Move sollevano domande legittime sulla possibile influenza indebita nel processo decisionale dell’Ue in questo settore”, ha sottolineato O’ Reilly nella missiva a von der Leyen.
A sollevare le perplessità dell’Ombudsman europeo sono le motivazioni con cui la Commissione avrebbe escluso qualsiasi forma di conflitto di interesse nella vicenda: l’analisi effettuata per i viaggi di Hololei aveva ottenuto semaforo verde perché il direttore generale “non faceva parte della squadra che negoziava l’accordo sull’aviazione”. O’Reilly ha “preso atto con preoccupazione” di questa spiegazione, e ha ricordato che è proprio il direttore generale ad “assumersi la responsabilità finale dei negoziati”. Il punto è che, come ha spiegato il portavoce dell’esecutivo Ue, Balazs Ujvari, la procedura per supervisionare eventuali conflitti d’interesse nelle missioni ufficiali prevede che siano gli stessi direttori dei dipartimenti a condurre le analisi. Insomma, a decidere se i voli pagati dal Qatar a Hololei fossero legittimi, è stato proprio Hololei. Con la possibilità, evidentemente non attivata, di “chiedere un confronto con altri membri in caso di dubbi”. Quanto ai criteri con cui l’alto funzionario ha svolto la sua valutazione, Ujvari ha affermato che questi “non sono scritti chiaramente nero su bianco”.
In un momento in cui il Parlamento europeo fa i conti con uno scandalo di presunta corruzione da Paesi terzi (e proprio dal governo di Doha), e in cui la Commissione si erge come istituzione guida nel processo di rafforzamento delle regole per garantire integrità e trasparenza, la vicenda fa discutere. Dana Spinant, vicecapo portavoce dell’esecutivo Ue, ha dichiarato che “a nessun altro alto funzionario sono stati pagati viaggi da Paesi extra Ue”, e ha annunciato che la Commissione sta lavorando per ridurre i casi in cui sono accettati finanziamenti da entità terze. Che sarebbero ora circa l’1,5 per cento del totali dei viaggi. “Riducendo i casi in cui i viaggi sono pagati da Paesi terzi, si ridurranno anche i possibili conflitti di interesse”: sarebbe questa la strategia dell’esecutivo Ue, anche se Spinant ha ammesso che la procedura di supervisione potrebbe essere oggetto di revisione.