- L'Europa come non l'avete mai letta -
giovedì, 16 Ottobre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
  • Eventi
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Europee 2024
  • Fit for 55
  • Energia
  • Hge
  • Agrifood
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
No Result
View All Result
Eunews
No Result
View All Result

Home » Green Economy » La Commissione Ue pone le fondamenta del diritto alla riparazione: anche oltre la garanzia e standard comuni

La Commissione Ue pone le fondamenta del diritto alla riparazione: anche oltre la garanzia e standard comuni

Nella nuova proposta di direttiva compare l'obbligo per i produttori di intervenire su beni difettosi o usurati nei 5/10 anni successivi alla vendita, a seconda della tipologia e dei requisiti secondo gli atti giuridici Ue. Previsti risparmi pari a 3 milioni di tonnellate di rifiuti nell'arco di un quindicennio

Federico Baccini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@federicobaccini" target="_blank">@federicobaccini</a> di Federico Baccini @federicobaccini
22 Marzo 2023
in Green Economy
diritto alla riparazione smartphone

Bruxelles – Durante e oltre la durata della garanzia legale. Il diritto alla riparazione si prende la scena delle azioni a tutela di consumatori e ambiente in ambito tecnologico, per mettere fine alla tendenza di sostituire i beni di consumo ogni volta che si guastano o si rivelano difettosi. Con le nuove misure previste dalla proposta di direttiva per la promozione della riparazione dei prodotti al posto della sostituzione “i consumatori otterranno gli strumenti necessari per scegliere la riparazione e dare un contributo positivo all’economia circolare“, ha messo in chiaro il commissario europeo per la Giustizia.

Didier Reynders
Il commissario per la Giustizia, Didier Reynders

Una proposta che si concentra su due direttrici: come spingere sulla riparazione nei due anni di garanzia legale con opzioni “più facili ed economiche” e come tutelare i consumatori anche oltre il periodo di vincolo per produttori e venditori “per qualsiasi difetto che possa verificarsi”. Associandola all’altra proposta di direttiva presentata sempre oggi (22 marzo) sulle dichiarazioni ambientali e contro il greenwashing, l’iniziativa sul diritto alla riparazione è un tentativo di ridurre gli sprechi da una parte e di incentivare lo sviluppo di modelli di business sostenibili, “perché gli investimenti nella riparazione ripagano”, ha sottolineato il commissario Reynders.

Lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie per uso domestico, apparecchi di refrigerazione, display elettronici, apparecchiature di saldatura, aspirapolvere, server e archiviazione dati. Sono questi i beni di consumo previsti dalla proposta sul diritto alla riparazione su cui i produttori sono obbligati a intervenire “per 5-10 anni dall’acquisto”, in base alla tipologia del prodotto e ai requisiti di riparabilità secondo gli atti giuridici dell’Unione: miglioramento della facilità di smontaggio, accesso ai pezzi di ricambio e informazioni sulla riparazione. Telefoni cellulari, telefoni cordless e tablet “saranno presto inclusi in questo elenco, quando saranno adottati i rispettivi requisiti di riparabilità per la progettazione ecocompatibile”, precisa la Commissione Ue.

Come si articola il diritto alla riparazione

Non è stata modificata l’estensione della garanzia legale di 2 anni perché, come precisano funzionari Ue, “non ci avrebbe aiutati a raggiungere lo scopo preposto, con una garanzia più estesa i consumatori sarebbero stati spinti a sostituire ancora di più”. In ogni caso, nel primo arco temporale ‘tutelato’ dopo l’acquisto, il diritto alla riparazione si esplicita con l’obbligo per i venditori a offrire sempre la possibilità di mettere mano al prodotto difettoso o usurato, “a meno che la riparazione non sia più costosa della sostituzione”. Il discorso cambia una volta che scade la garanzia legale, quando venditori e produttori legalmente non avrebbero più vincoli nei confronti dei consumatori. In questo caso la Commissione Ue ha deciso di intervenire fornendo una serie di strumenti per estendere temporalmente il diritto alla riparazione, rendendolo “facile e accessibile”.

riparazione smartphonePer i prodotti “tecnicamente riparabili” secondo i requisiti Ue, potrà essere richiesto l’intervento sia in caso di difetto sia in caso usura: “Ciò garantirà che i consumatori abbiano sempre qualcuno a cui rivolgersi quando decidono di riparare i loro prodotti”. Sarà anche sviluppato uno standard europeo di qualità di durata e disponibilità per i servizi di riparazione, agevolando l’identificazione di chi è impegnato a garantire “una qualità superiore”, sulla base di una lista aperta di aderenti a uno “standard minimo” comune. È previsto anche l’obbligo per i produttori di informare i consumatori sui prodotti che sono obbligati a riparare da soli e sarà istituita una piattaforma di abbinamento online per mettere in contatto tutti i livelli della catena di valore di prodotti ricondizionati, con la possibilità di effettuare ricerche per località e standard di qualità. Come ultima leva del diritto alla riparazione è previsto un modulo informativo europeo per le riparazioni, per rendere trasparenti le condizioni e i prezzi e per facilitare il confronto tra le offerte.

Tutte misure che contribuiranno agli obiettivi del Green Deal europeo e della neutralità climatica al 2050, perché “meno prodotti scartati significa meno rifiuti, meno materiali necessari per produrre nuovi beni e meno emissioni di gas serra nel processo di produzione e vendita”. Portati sul piano delle stime di risparmio, le dichiarazioni del gabinetto von der Leyen si dovrebbero tradurre in “18,5 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra, 1,8 milioni di tonnellate di risorse e 3 milioni di tonnellate di rifiuti risparmiate nell’arco di 15 anni“. Ma è atteso anche un sostanziale impatto economico. Secondo la proposta della Commissione, il diritto alla riparazione dovrebbe portare risparmi pari a 15,6 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per venditori e produttori, “poiché ripareranno i prodotti invece di sostituirli gratuitamente in base alla garanzia legale”. Per i consumatori questo dato dovrebbe raggiungere i “176,5 miliardi di euro”, mentre la crescita e gli investimenti nel settore delle riparazioni “aumenteranno di 4,8 miliardi di euro” nello stesso arco temporale.

Tags: Didier Reyndersdiritto alla riparazioneeconomia circolare

Eunews Newsletter

Ti potrebbe piacere anche

Anna Cavazzini
Green Economy

INTERVISTA / Anna Cavazzini: “Diritto UE alla riparazione diventi una storia di successo, per consumatori e produttori”

13 Giugno 2022
riparazione smartphone
Economia

Diritto alla riparazione e lotta all’obsolescenza programmata: le richieste del Parlamento Ue per un mercato unico sostenibile

23 Novembre 2020
Virginijus Sinkevičius, commissario europeo per l'Ambiente
Economia

Zero rifiuti e meno sprechi: la Commissione UE lancia il nuovo piano per l’economia circolare

12 Marzo 2020
Made with Flourish

Il Rapporto Draghi in italiano

di Redazione eunewsit
9 Settembre 2024
CondividiTweetCondividiSendCondividiSend

Secondo articolo

di IT Withub
20 Dicembre 2024

Riassunto secondo articolo

Banane brandizzate Chiquita. Credit:   Justin Tallis / AFP

Quello che capita

di Redazione eunewsit
16 Dicembre 2024

kjashasaskdlasmnc ddddddddd

Credit: Tiziana FABI / AFP

Prova Programma 2

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

vfdvddfvdfvdvd

Borrell

Prova programma

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

cdfjlkdsjlkfjlfjkldfs

  • Chi siamo
  • Eventi
  • Contatti
  • L’Editoriale
  • 7 racconti di Diego Marani
  • Privacy Policy
  • Cookie policy

Eunews è una testata giornalistica registrata - Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

Copyright © 2023 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.

Attenzione