Bruxelles – Più sostenibilità nel regime dell’Ue di protezione delle indicazioni geografiche, più tutele per i marchi online. E’ con l’unanimità (46 voti a favore) che la commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (Agri) del Parlamento europeo ha approvato oggi (20 aprile) a Strasburgo la sua posizione sulla revisione del ‘Sistema delle Indicazioni Geografiche nella produzione agroalimentare, enologica e dei distillati’, di cui è relatore l’europarlamentare dem Paolo De Castro (S&D).
Ed è passato nel testo anche un emendamento conosciuto come ‘anti-Prosek’, in cui si chiarisce che menzioni tradizionali come ‘Prosek’ non possono essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. La Croazia ha chiesto a Bruxelles di riconoscere il nome “prošek” per quattro vini originari della Dalmazia, regione al sud del Paese: il prošek è associato a quattro vini passiti da dessert, ottenuto da uva disidratata e dal colore ambrato ed è stato al centro di polemiche per l’assonanza con il prosecco italiano, che invece è notoriamente un vino bianco, frizzante ed è tutelato dal 2009 dalla denominazione di origine protetta Dop.
“Abbiamo introdotto l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima principale”, ha spiegato De castro, aggiungendo che “abbiamo potuto eliminare quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre indicazioni geografiche, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura del Prosek ‘made in Croazia'”. In particolare, è stato chiarito come “menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp”, rivendica De Castro, stimando in quasi 80 miliardi di euro il valore della “DOP Economy”. La relazione adottata in commissione dovrà ora passare al voto della plenaria del Parlamento (probabilmente nella sessione di mini plenaria del 31 maggio-1 giugno). Se confermato, il testo rappresenterà il mandato dell’Eurocamera per i negoziati interistituzionali con i governi dell’Ue (una volta che avranno a loro volta una posizione negoziale) mediati dalla Commissione europea. La proposta di revisione è stata avanzata dalla Commissione europea il 31 marzo 2022, per riunire in un unico atto giuridico le disposizioni sulle procedure di registrazione delle indicazioni geografiche (IG) per vino, bevande spiritose e prodotti agricoli che attualmente sono suddivise in tre regolamenti differenti.
Nel mandato approvato in commissione, i deputati insistono sulle caratteristiche di sostenibilità dei prodotti coperti dal sistema di indicazioni geografiche e propongono che i produttori spieghino il il loro impegno per la sostenibilità sociale e ambientale nelle relazioni disponibili per i consumatori su un apposito portale dell’Ue. Rafforzata anche la protezione delle IG online, i deputati sostengono che tutti i domini che abusano del nome di una IG vengono automaticamente chiusi o assegnati a un gruppo di produttori che utilizza legalmente la IG.
L’Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale (EUIPO) dovrebbe istituire un sistema di allerta che monitori la registrazione dei nomi di dominio. Inoltre, per ridurre la burocrazia per i produttori, i deputati propongono di ridurre il tempo a disposizione della Commissione per registrare una nuova IG da sei a cinque mesi e limitare il periodo di proroga a un massimo di tre mesi e solo in casi debitamente giustificati. Rispetto alla proposta della Commissione europea, i deputati vogliono che sia la Commissione stessa ad amministrare il sistema delle IG, piuttosto che l’EUIPO (uno degli elementi chiave della proposta della Commissione). La revisione e la proposta di dare più attenzione alla sostenibilità si inquadra nella strategia dell’Esecutivo europeo Farm to Fork (“Dal campo alla tavola”), la costola agricola del Green Deal che si occupa del settore agroalimentare. Con i suoi regimi di qualità – indicazione geografica (IG), denominazioni di origine protette (DOP) , Indicazione Geografica Protetta (IGP) e Specialità Tradizionali Garantite (STG) – l’Unione europea tutela oggi oltre 3.400 nomi di prodotti specifici, tra prodotti agricoli e alimentari, prodotti della pesca e dell’acquacoltura e vini.
Il testo è stato accolto con soddisfazione da ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati) ed ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi). “Speriamo ora – conclude Ruggero Lenti, Presidente di ASSICA – di poter contare ancora sull’aiuto dell’On.le De Castro e del Governo italiano che in Consiglio sta facendo un ottimo ed encomiabile lavoro tecnico-politico, per affrontare la sfida decisiva che si aprirà appena inizieranno i triloghi interistituzionali per arrivare ad un testo condiviso e definitivo. L’obiettivo è giungere entro l’autunno all’approvazione finale e l’Italia dovrà continuare a giocare un ruolo determinante per difendere lo strumento oggi tra i più importanti per tutelare e promuovere la qualità agroalimentare italiana e su questo il Governo potrà contare sul supporto attivo e convinto della nostra Associazione e di tutti i Consorzi aderenti ad ISIT.”