Bruxelles – Un’esposizione che si è fatta attendere a lungo, per più di vent’anni, per l’artista che ha voluto mettere in composizione fotografica il fatto che “l’amore di Gesù per i diritti Lgbtq”. È stata inaugurata ieri (2 maggio) in uno degli spazi espositivi della sede di Bruxelles dell’Eurocamera la mostra dedicata agli scatti più celebri dell’artista svedese Elisabeth Ohlson. Quindici fotografie che rappresentano l’impegno più che trentennale della fotografa 61enne a sostegno della comunità Lgbtq+ in tutta Europa, portate per la prima volta nel cuore dell’istituzione comunitaria dopo il primo tentativo non riuscito nel 1999.
Tra i 15 scatti in esposizione fino a venerdì (5 maggio) al Parlamento Ue spiccano in particolare quelli di Ecce Homo, la mostra organizzata a Stoccolma nel 1998 (e poi di nuovo in Serbia nel 2012 in occasione del Belgrade Pride), in cui sono stati ripresi diversi episodi biblici, riadattandoli in ambienti moderni e collegandoli al tema Lgbtq+. Dal paradiso con due coppie omosessuali – due donne e due uomini al posto di Adamo ed Eva – alla croce composta da una coppia di uomini distesi su un letto – uno con le braccia aperte come se fosse un crocifisso e uno a lui abbracciato – fino all’adorazione di Gesù da parte di un gruppo di persone Lgbtq+. A proposito di quest’ultima opera, in un’intervista ad Ansa Ohlson ha spiegato che “l’ho realizzata quando i miei amici stavano morendo di Aids negli anni Novanta e volevo dimostrare che l’amore di Gesù era per tutti“. La stessa artista ha ricordato che “ho tradotto le immagini in modo che si possa vedere Gesù con le persone Lgbtq”, dopo lo shock delle parole di un pastore svedese che al tempo aveva definito l’Aids una punizione divina.
Di fronte alle dure accuse di blasfemia da parte dei gruppi delle destre al Parlamento Europeo – la Lega è arrivata a scrivere una lettera alla presidente Roberta Metsola per denunciare “l’oltraggio” al Codice di comportamento dell’istituzione comunitaria – la fotografa svedese ha risposto ricordando che coloro che la accusano “dovrebbero essere molto più comprensivi, perché ci sono milioni di dipinti di Gesù con coppie eterosessuali” realizzati da “artisti famosi”. Le sue sono “immagini che non dovrebbero essere così spaventose, mostrano l’amore di Gesù per i diritti Lgbtq“, ma anche per quelli delle donne musulmane e delle persone migranti, come dimostrano altri due scatti in esposizione.
Il difficile rapporto tra Ohlson e il Parlamento Europeo è più che ventennale. Già nel 1999 l’allora eurodeputata svedese Marianne Eriksson (Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica) aveva tentato di esporre la mostra Ecce homo alla sede di Strasburgo dell’Eurocamera ma, dopo le proteste dei colleghi e l’intervento dei vertici dell’istituzione presieduta da Nicole Fontaine, la mostra si trasformò in una proiezione di diapositive. “Le fotografie di Ohlson sono spesso ispirate a quadri biblici barocchi, ma contengono un messaggio legato all’attualità”, ha sottolineato nel corso della cerimonia d’inaugurazione l’eurodeputata svedese Malin Björk (La Sinistra), responsabile per l’organizzazione della mostra: “Prende sempre una chiara posizione a favore delle persone più discriminate, che siano Lgbtq+, musulmane, rifugiate, senzatetto o disabili”.