Roma – Un ponte naturale per il trasporto di energia verde dall’Africa e dal Medio Oriente all’Europa. Trasformare l’Italia in un hub energetico per il Mediterraneo è l’obiettivo annunciato dal governo Giorgia Meloni e che dovrebbe essere dettagliato meglio a ottobre quando sarà ufficialmente lanciato il ‘Piano Mattei’, di cui la premier ha fatto cenno la prima volta nel discorso pronunciato alla Camera per chiedere il voto di fiducia al governo. Da lì in avanti, ogni (o quasi) riferimento della premier alla collocazione dell’Italia in Europa passa da questo Piano energetico, che cita il nome dell’ex presidente Eni scomparso nel 1962 di cui cerca di imitare quello che chiama un approccio “non predatorio” nei confronti dell’Africa.
Al ruolo dell’Italia come hub energetico del Mediterraneo sono stati dedicati il secondo e il terzo panel dell’evento “L’energia per l’Italia e l’Ue: le fonti e le regole del mercato energetico’, organizzato da Withub, con la direzione editoriale di Eunews e Gea, in corso presso lo Spazio Europa Experience di Roma. Un piano a cui guarda con interesse l’Unione europea, ma non solo. La Libia “appoggia e sostiene” il progetto dell’Italia per diventare uno snodo del gas nel Mediterraneo “perché è anche nel suo interesse”, ha detto Muhand Younes, l’ambasciatore di Libia in Italia, all’evento nel corso del colloquio con Alfredo Conte, vice Direttore Generale Affari politici e di sicurezza e Direttore Centrale per il Mediterraneo e il Medio Oriente del Ministero degli Esteri, moderato dal direttore di GEA, Vittorio Oreggia.
L’ambasciatore ha sottolineato la cooperazione “storica” della Libia “con l’Italia nel campo del petrolio e del gas”, ha esordito, sottolineando i “grandi investimenti” del gruppo Eni nel suo Paese e l’importanza del GreenStream, il gasdotto che collega i giacimenti libici al terminal di Gela, in Sicilia. L’ambasciatore ha poi citato “grandi accordi sottoscritti a Tripoli per investimenti complessivi di 8 miliardi di dollari” nel campo degli idrocarburi. “E’ interesse della Libia che la cooperazione con l’Italia diventi strategica sia per il gas, sia per quanto riguarda il rapporto con l’Africa e con l’Europa. Il fatto che l’Italia diventi questo hub del gas nel Mediterraneo costituisce un fattore di vittoria per entrambi”, ha concluso. Ha infine sottolineato che per rendere l’Italia hub del gas nel Mediterraneo “ci sono accordi di investimenti per 8 miliardi di dollari, è nell’interesse della Libia che la cooperazione tra i due Paesi diventi strategica“.
Dello stesso parere Bassam Rady, l’ambasciatore dell’Egitto in Italia, secondo cui l’Italia è parte centrale della strategia dell’Egitto per esportare elettricità da fonti rinnovabili di energia verso l’Europa. Appena due settimane fa – ha ricordato – l’Egitto ha lanciato uno studio per l’interconnessione elettrica con l’Europa per esportare energia da fonti rinnovabili verso il continente europeo attraverso l’Italia, usando un cavo di interconnessione elettrica sottomarina per una capacità di almeno 3 GigaWatt, abbastanza per alimentare 450 abitazioni”, ha assicurato Rady. “Questo e’ solo uno altro passo della strategia dell’Egitto per diventare un hub energico per l’Europa in generale e per l’Italia in particolare”, ha detto ancora il diplomatico, sottolineando come l’obiettivo sia quello di “garantire la sicurezza energetica dell’Europa a lungo termine”. L’Egitto “può essere un partner affidabile per l’Europa e per l’Italia”, ha detto, plaudendo Eni per la scoperta del giacimento gigante nell’offshore dell’Egitto, Zohr.
Da Israele all’Europa, passando per l’Egitto. L’Unione Europea ha siglato a giugno di un anno fa un Memorandum d’intesa con cui Egitto e Israele si sono impegnati a incrementare le esportazioni di gas naturale verso il Continente, alle prese con il tentativo di ridurre la sua dipendenza dalle forniture di idrocarburi importati dalla Russia nel contesto della guerra in Ucraina. “Egitto e Israele sono un esempio di partner affidabili sul fronte energetico nella regione del Mediterraneo Orientale, e Israele in particolare ha un enorme potenziale per lo sviluppo di una cooperazione regionale e internazionale per la fornitura di energia verde e sostenibile”, ha sottolineato Alon Bar, rappresentante dell’Ambasciata di Israele in Italia. Sottolinea che Israele “si colloca al centro tra Occidente e Oriente, ha un grande potenziale dal punto di vista energetico. Il potenziale di unire mondo arabo, Europa e anche Stati Uniti, che non sono nell’area mediterranea, ma sono un partner importante per noi”.
Israele, Libia ed Egitto, ma non solo. A guardare con interesse il potenziale dell’Italia come hub energetico è anche la Norvegia, che con l’inizio della guerra di Russia in Ucraina è diventato il principale fornitore di gas all’Unione europea con circa il 40 per cento delle forniture. “Il maggior contributo che possiamo apportare è lavorare insieme per contribuire allo sviluppo dell’Italia come hub del mediterraneo. Stiamo parlando di una collaborazione antica, perché la Norvegia ha scoperto le riserve di petrolio e gas negli anni 1960 ed Eni è stata una delle prime ad aiutarci a sviluppare le infrastrutture”, ha sottolineato l’ambasciatore norvegese, Johan Vibe, intervenendo all’evento.